Descrizione

(parte del) COMUNICATO STAMPA di Ribéss Records:

Il sesto album del Collettivo si intitola Kintsugi (Ribéss Records 21.01.2021) ed è senz’altro il lavoro più riflessivo della sua discografia. Scrittura e produzione si sono svolte in maniera decisamente anomala per Fanti: un affondo in temi esplicitamente personali, complice la nascita della figlia Elettra; parti e arrangiamenti scritti a tavolino; nessuna prova con la band, anzi, nessuna band vera e propria, ma una terna di (ottimi) musicisti scelti tra membri storici e più recenti nonché vecchie conoscenze del Collettivo: alla chitarra ritmica Andrea Rocchi (cofondatore), al piano e all’organo Alberto Bazzoli (membro della seconda formazione), alla batteria e alle percussioni Marco Frattini (dei primi Santo Barbaro, altro gruppo della scena forlivese passato per Ribéss Records); inoltre, nessun desiderio di portare il nuovo album su un palco, a prescindere dalle limitazioni agli spettacoli che affliggono la categoria in questo periodo.
Infine, un’intesa assurda e provvidenziale, al limite della sincronicità, con l’etichetta che nel 2011 aveva coinvolto il Collettivo nella compilation internazionale ADDOSSO!. Insieme hanno deciso, tra le altre questioni, di affrontare la promo del disco con lo stesso spirito con cui è stato prodotto: sottraendo, riducendo all’osso, alle cose che contano – il che vuol dire nessuna intermediazione, tanto per cominciare. Kintsugi nasce dall’urgenza personale di ricomporre un insieme fratturato – la propria identità umana e artistica – senza nascondere le cuciture, anzi, esibendole come tracce preziose di un’evoluzione, ma uscire oggi con un disco del genere non può essere frainteso con un fatto esclusivamente individuale. Non tutto il sé si ‚aggiusta‛ con le proprie mani. Dunque il gesto più ampio, dietro e oltre il disco, è uno slancio a ricomporre relazioni e stabilirne di nuove, per spingerle verso un dopo condiviso.
L’artwork che accompagna il disco è tratto dalla serie Mandala IV del fotografo e artista visivo Giuseppe La Spada. Il layout è curato dall’artista digitale Johanna Invrea.
Pur mantenendo quel coinvolgente pot-pourri che da anni è la cifra stilistica del Collettivo Ginsberg, Kintsugi inaugura un capitolo tutto nuovo, che è una sintesi e, insieme, un superamento delle fasi precedenti. Ha tutta l’aria di una svolta solista ma conserva intatti i suoi filamenti proteiformi, espansivi e avvolgenti. Perlomeno oggi e per questo disco, domani chissà.

Credits

Testi di Cristian Fanti tranne #5: traduzione della poesia We Will Taste The Island And The Sea di Charles Bukowski, tratta dalla raccolta Love Is A Dog From Hell. Musiche e arrangiamenti di Cristian Fanti.

Cristian Fanti: voci, piano #2 #4, synth, organo, chitarra solista, basso, archi, shruti box, tanpura, swarmandal, campane tibetane, loop, campioni ed effetti
Andrea Rocchi: chitarra ritmica
Alberto Bazzoli: piano #6, Rhodes #3, organo #2 #5, synth #4
Marco Frattini: batteria e percussioni.

Registrazioni, missaggio, master e cura del suono ad opera di Marco Bertoni presso PS1 Studio pubblico di registrazione Gianni Gitti, Mercatale, BO.

Artwork di Giuseppe La Spada, tratto da Mandala Times IV, 2019.
Layout di Johanna Invrea.

Produzione artistica di Cristian Fanti e Marco Bertoni.
Produzione esecutiva di Ribéss Records.

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