Descrizione

“Failin’ Gods” è il nuovo album dei Faintin’ Goats, pubblicato a metà maggio 2022, per diverse etichette come E.C.T. (Grecia), Dirty Beach, Bulbless e Oh!Dear (Italia).

L’attitudine sghemba del duo è sovversione senza intellettualismo, un dadaismo sonoro in cui domina la potenza della corrente. L’ironia nera tiene insieme le 13 tracce del disco.

“Killing Social Moods”, instant classic in apertura, è una “Flat beat” sottoposta a un processo di degradazione morale. “Declaration”, alla Suicide, è un tappeto di chitarre inacidite dalla vita e synth che cinguettano una colonna sonora dell’assurdo. In “Sweat” e “Cosmological problem” le drum machines sono impastate nella betoniera delle alte frequenze, perse in una infantile, quanto orrifica lullaby land. “Cybergoat” è pugilato.
In “Shame Talking”, circondata da sequencer, preceduta da fraseggi alla Cul de Sac, la voce di Del Donno risulta momentaneamente libera dalle grinfie delle distorsioni. Dopo “Sounds Good”, parentesi psichedelica del disco, “Bad Wax” è una forma di stupro o tutt’al più un inno alle ambivalenze della paura. Dopo “Clap your Hands…” e “Head Back”, c’è ancora spazio per l’inatteso. “CUNTinous Annoyance” è un'immagine dei nostri giorni, una caduta nel tempo, dove tutto va veloce e improvvisamente rallenta spaccandoti la faccia.
La traccia conclusiva del disco è un sigillo ironico, in cui la sintesi vocale (plurilinguistica e spersonalizzante) di Google, in una sorta di ready-made, trova una nuova spiazzante collocazione, ricordandoci e riconsegnandoci, una volta per tutte, al pericolo della vita lì fuori.

(Pasquale Del Giudice)

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