Descrizione

Non è semplice parlare di “Fenomenica”. In realtà non è neanche un brano su cui una persona ha voglia di raccontare cose, “di cosa parla”, “perché l’hai scritta”, ”cosa ti ha ispirato”, e tutte le solite domande che vengono poste ad un artista.
Questa canzone è nata per un’esigenza, l’ho scritta per me, forse perché non ho mai metabolizzato appieno la scomparsa di una persona a cui volevo molto bene, mia nonna, che è stata da sempre una seconda mamma per me.
Nella canzone racconto tutto di lei; dai soldi che mi “stendeva” (per citare un po’ di abruzzese di cui lei era portavoce assoluta) per le caramelle, che poi divennero le “ricariche al telefonino” ai lunghi pranzi della domenica. Scrivendo mi sono reso conto di aver detto troppi pochi “ti voglio bene”, forse per vergogna, forse perché è così che fanno le persone adulte o forse perché era una cosa che davo per scontato attraverso i gesti che facevo. Non c’è una risposta giusta a questa domanda. Però di una cosa sono certo: ora sono adulto e “ti voglio bene”.

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