Cercherò

Cercherò si sviluppa come un lento in 6/8 dal la vena quasi cinematica: parte da una sezione più scura e minimale, dove il ritmo segue il passo pesante delle parole, per poi aprirsi gradualmente nei ritornelli grazie a un intreccio di arpeggiatori e batteria che infittiscono il tessuto sonoro. Il finale sorprende e rompe gli schemi, cambiando metro e lanciandosi in una coda strumentale ipnotica e liberatoria.

Fondamentale nella costruzione di questo brano è stato il contributo di Olmo Martellacci (Ex Otago), che ha curato le tastiere e gettato le basi per lo sviluppo della variazione finale.

L’immagine è quella di una condizione interiore di fatica, di buio, ma anche della possibilità di trovare uno spazio per brillare, nonostante tutto. È un viaggio che parte dalla cupezza ma che, grazie alla presenza degli altri di persone significative riesce a risalire, a respirare di nuovo.