Descrizione

A due anni dall’ultima uscita discografica, Giancarlo Frigieri torna con un disco “lungo”, 16 canzoni per circa 70 minuti di musica. Sant’Elena, a differenza dei dischi precedenti, è stato registrato in presa diretta dal vivo al Bunker di Rubiera il 22 agosto e il 4 ottobre 2020, con chitarra, voce e armonica e in perfetta solitudine, con la lodevole eccezione di due brani. La copertina e il libretto sono opera di Corrado Ravazzini che già aveva curato la regia del video de “Il chiodo” nel 2015. Le foto sono della moglie di Giancarlo, Cristina Malagoli, e l’album è stato registrato da Gabriele Riccioni e Lorenzo Iori. Esce per la New Model Label ed è produtto da Cesare Anceschi.

Sono 16 canzoni che raccontano in linea di massima alcune storie ambientate in Emilia, non necessariamente vere. Gli argomenti trattati nel disco sono la megalomania e la solitudine, oltre al consueto armamentario di delusioni che la vita quotidianamente ci riserva.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare da un disco registrato nel 2020, non è un disco nato durante i lockdown. Anzi, la canzone che dà il titolo al disco è stata scritta prima della prima ondata di Coronavirus, e le altre nel periodo in cui era di nuovo possibile uscire. Solo un pezzo, quello di chiusura, è stato scritto durante il lockdown ed è sostanzialmente un pezzo che parla di come uno dovrebbe cogliere la possibilità di “aver tempo di fare le cose che non riusciva a fare”, e di come invece ci si senta svuotati, insensati e di direzione.
Frigieri dice che «è un disco che è nato praticamente da solo, i pezzi venivano uno dopo l’altro a volte anche a due canzoni al giorno. Allo stesso tempo è un disco per il quale mi sembra di aver speso tantissimo dal punto di vista emotivo, tanto da farmi sentire improvvisamente vecchio e privo di senso tutto quello che ho scritto e registrato prima.»

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