Alla conquista dell'Europa in motoscafo: gli Aquarama ci raccontano il tour europeo e i progetti futuri

Sono stati uno dei primi progetti ad essere finanziati da Italia Music Export powered by SIAE, grazie alla giusta formula di buona musica e idee chiare: ce lo raccontano gli Aquarama

Tutte le foto sono di foto di Arbina Dika, tratte dal tour francese dei Aquarama
Tutte le foto sono di foto di Arbina Dika, tratte dal tour francese dei Aquarama
03/07/2018 - 14:51 Scritto da Starfooker

Gli Aquarama sono appena rientrati da un tour europeo che hanno potuto realizzare grazie anche al contributo di Italia Music Export powered by SIAE, lo sportello che da circa un anno si occupa di aiutare le band italiane a farsi conoscere e a suonare all'estero. Ma prima ancora dei finanziamenti c'è un bel disco dal sound internazionale, tante belle idee e una storia di tante collaborazioni da raccontare. Ne abbiamo parlato con loro, in attesa del seguito del fortunato "Riva".


Siete uno dei primi progetti sponsorizzati da Italia Music Export powered by SIAE. Come avete conosciuto questa realtà e come avete affrontato l'iter della selezione?
Ci siamo imbattuti in IME grazie alla campagna di advertisment promossa da Siae. Abbiamo affrontato la selezione nell'unico modo possibile: una volta appurato di avere le credenziali per partecipare abbiamo seguito le istruzioni di partecipazione al bando!

Quanto vi ha aiutato nel vostro tour in Francia il supporto di questa realtà? Vi ha permesso di fare qualcosa in più?
È stato fondamentale: era il primo tour all'estero che facevamo con Aquarama e il supporto di IME ci ha permesso di affrontare tutta una serie di spese di produzione altrimenti difficilmente ammortizzabili alla prima uscita in un paese "straniero".

Quanto è importante andare all'estero per un progetto come il vostro?
Cantando in inglese e volendo rivolgersi ad un pubblico internazionale è semplicemente fondamentale.

Si è già creata un po' di fanbase? Quale è stata la risposta? E in Italia come sta andando?
Sì assolutamente, grazie anche al lavoro di Sand Music, la nostra etichetta oltralpe. La risposta è ottima, tant'è che al tour di aprile ne è seguito uno alla fine di giugno a cui ne seguirà uno ulteriore alla fine di ottobre! In Italia abbiamo suonato tantissimo avendo la possibilità di confrontarsi con grandi band come La Femme, Badbadnotgood e Selton. Tutta l'estate siamo in giro per la penisola, sul nostro sito web trovate tutte le date!

Oltre al tour avete fatto anche attività di promozione in loco come interviste con radio e media locali? Siete stati supportati dalle realtà locali e non (bookig, promoter lcoale, uffici stampa)?
Alcuni giornali locali hanno segnalato i nostri concerti mentre un'ottima testata web musicale di nome Le Bombardier, è venuta al nostro concerto di Parigi per immortalarci in un photo shooting.

Prossime tappe? Tornare all'estero? Un nuovo disco?
Siamo appena rientrati dalla Francia e subito ripartiamo per una serie di date in tutta Italia, da Vicenza a Taranto, da Milano a Bari! Torneremo in Francia ad ottobre, nel mentre a settembre ci fermiamo un attimo per lavorare al nuovo album che è già in cantiere.

Già che ci siamo, vorremmo chiedervi qualcosa in più su "Riva". Penso che dietro ad un disco, sopratutto ad un primo disco, ci sia una storia da raccontare con molti bivi e scelte da prendere.
Dove e come è nato il vostro sodalizio artistico? Vi conoscevate già o è un sodalizio nato per questo progetto?
Ci siamo incontrati a Firenze dove entrambi lavoravamo e studiavamo. Ci conoscevamo già, si "strimpellava" insieme per così dire, finchè non abbiamo preso la decisione di dare un senso e una direzione alle nostre jam notturne.

Come siete arrivati alla scelta delle sonorità molto particolari del disco? Molte sfumature ma con un taglio molto peculiare, internazionale ma in parte distante dai trend del momento.
La cosa che mi ha colpito di più sono le sonorità tra tropicalismo e pop, in una miscelta che ha un ricordo anni 80 ma rimane comunque attuale e fresca.
Abbiamo stabilito le linee guida dell'album in modo piuttosto programmatico; volevamo ottenere un sound e una scrittura che sapesse di surf music e di musica "da spiaggia" e che al contempo contesse molti elementi mutuati dal groove e dalla poliritmia del funk e dell'afrobeat. In questo senso abbiamo guardato a molti autori brasiliani degli anni '60, maestri nel miscelare mondi distanti quali la loro tradizione nazionale e i suoni provenienti dall'Inghilterra e dall'America.

Quali i vostri ascolti e che retaggio ne resta nel disco?
I Beach Boys e il pop anni '60, il funk, l'afrobeat e l'r'n'b, certe produzioni di hip-hop come JDilla o della Stones Throw Records, i maestri italiani come Battisti,  Umiliani,  Morricone.

Il progetto nasce nel 2015 ma il primo disco, "Riva", esce due dopo. Cosa è successo in tutto questo tempo?
Ci sono stati cambiamenti di direzione, tentativi abortiti, prove?
Un anno circa è passato per pensare, scrivere e arrangiare il disco, l'estate del 2016 eravamo in studio con Marco Olivi a registrare l'album. L'inverno suggessivo abbiamo pianificato l'uscita del lavoro e trovato i partner giusti per farlo. Da marzo 2017 abbiamo fatto circa 80 concerti fra Italia e Francia.

Per quanto riguarda invece i testi, l'uso dell'inglese nasce già dalla volontà di rivolgervi a un mercato più ampio? Non pensate all'Italia come vostro pubblico primario? E se si, come mai?
Ci piace pensare che la nostra musica sia esportabile e che un pubblico trasversale ed internazionale possa apprezzarla: è questo il nostro obiettivo, per perseguirlo dobbiamo necessariamente partire dall'Italia, il nostro paese.

Il contrasto tra sonorità e tematiche dei testi quanto è capitato e quanto invece è stato voluto?
Era alla base del concetto del disco, non solo era desiderato ma è stato esplorato e lavorato.

Come è nata la collaborazione con Daniel Plentz dei Selton?
Grazie al comune amico Tomaz "Toco" di Cunto, promotore di musica brasiliana in Italia e grande, grandissimo musicista.

Il Riva Aquarama è stato un motoscafo di successo fino agli anni 90. Come mai la scelta di questo riferimento?
È un simbolo di stile tutto italiano apprezzato in tutto il mondo: non male no?! 

Quanto ha contato l'esperienza di Dario nell'ambito musicale?
Sicuramente le esperienze pregresse di Dario svolgono un ruolo importante ma i vari passi che Aquarama sta facendo sono il frutto di un lavoro di gruppo pianificato che non può prescindere dai nostri partner in primis Edoardo Fracassi di Fresh Yo! e Marco Olivi che ha registrato e mixato "Riva".

Come è nata la collaborazione con la storica etichetta IRMA?
Grazie a Edoardo, lui e IRMA già collaboravano su altre uscite discografiche e, in cerca di un ulteriore label per "Riva", ci siamo incontrati nei loro uffici bolognesi: erano molto colpiti dalla nostra musica, fatto che ci ha lusignati, e hanno deciso di collaborare e fare la loro parte.

Siete entrambi musicisti ma, in una vita "parallela", Guglielmo è anche un visual artist. Quanto è importante l'aspetto visivo nelle vostre performance dal vivo?
Stiamo sviluppando un visual show da accompagnare ai nostri concerti, in questo Guglielmo è una risorsa imprescindibile. Sarà una delle sorprese che stiamo preparando per il prossimo tour!

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L'articolo Alla conquista dell'Europa in motoscafo: gli Aquarama ci raccontano il tour europeo e i progetti futuri di Starfooker è apparso su Rockit.it il 2018-07-03 14:51:00

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