I Tropea spiegano come diventare famosi su TikTok

La band milanese ci racconta perché il social che spopola tra i giovanissimi, dove hanno promosso il loro ultimo ep "Might Delete Later", è il Sacro Graal del cringe e come rimanere credibili facendo i balletti più imbarazzanti

I Tropea nella foto di Isabella Sanfilippo
I Tropea nella foto di Isabella Sanfilippo

I Tropea li conosciamo fin troppo bene: sono una delle band più amate della scena milanese, perfetti anche dal vivo, e li avevamo portati proprio a Tropea nell’estate del 2019. Lo scorso gennaio era uscito Your Wonderful Time, il 5 giugno il singolo Technicolor e oggi ci ritroviamo con un altro gioiellino del gruppo di Milano: Might Delete Later.

Sei tracce impacchettate in smartmode durante la quarantena, rimbalzate da un computer all’altro attraverso Internet: Pietro si è reso indipendente con il microfono, Piso ha registrato i suoi bassi nella sua cameretta, Mimmo ha messo le chitarre e po’ di synth qua e là. Le riprese della batteria di Claudio erano già da parte, preparate un anno fa nella loro "casa spirituale" a Serole, dove i ragazzi hanno inciso tutto, sin dai tempi di Lost in Singapore.

I Tropea - foto di Isabella Sanfilippo
I Tropea - foto di Isabella Sanfilippo

Musica in smartworking si può fare, e secondo Mimmo "...sarà una delle modalità del futuro.  Stiamo parlando di bit audio che non sono mai usciti da un computer. Dopo le registrazioni, il lavoro completo è stato trasferito su WeTransfer in mano a colui che ha fatto il mixing, che ce l’ha rimandato e noi l’abbiamo girato ai nostri distributori, che poi l’hanno caricato".

Might Delete Later "è il nostro lavoro più riflessivo e 'scuro' fatto finora, perché riflette la voglia di cominciare a prendersi con un pochino più di serietà". Senza abbandonare certamente il sound scanzonato, l’anima cringe, i meme, le influenze synthwave e beat rock, in questo EP i Tropea si sentono molto più post-punk: "stiamo crescendo, stiamo diventando boomer", ironizzano.

Ed è proprio dopo questa uscita che li costringiamo a darci qualche consiglio, anzi cinque consigli per non sembrare boomer: accettare di essere boomer; c’è sempre chi è più boomer di te/sei sempre il boomer di qualcun altro; imbracciare il cringe per non sembrare boomer; adesso puoi tornare su Facebook, è safe (basta che non pubblichi post su Salvini); ascoltare i Tropea.

Might Delete Later era stato anticipato dal singolo Technicolor, lanciato anche su TikTok e non era la prima volta che la band utilizzava questa piattaforma per promuovere e distribuire la loro musica: esiste una versione di TikTok del precedente EP Your Wonderful Time, segno di quanto la band sia sul pezzo. Abbiamo già parlato del modo in cui la piattaforma dei 15-30 secondi stia rivoluzionando la canzone e di come sempre più artisti pensino alla propria musica in relazione a queste dinamiche, questa volta abbiamo voluto sentire il parere di chi di TikTok ha saputo subito cogliere le potenzialità.

"Abbiamo deciso di lanciare Technicolor così per spingere il pezzo senza spoilerare il pezzo stesso, ma questo è solo uno dei side effect che abbiamo avuto", dice Pietro. "Volevamo entrare nel mondo degli zoomer e diventare più giovani: il pubblico dai 22 ai 30 ce l’abbiamo già, TikTok è un modo per avvicinarsi a quelli che non si ricordano l’11 settembre" racconta Piso, per poi aggiungere: "guardando anche le statistiche di Spotify degli ascolti, mancava quell’età che va dai 15 ai 22. Certo, non puoi pretendere di 'comprare' un certo target giovane solo perché sei su TikTok, ma in qualche modo ci siamo avvicinati. Se un ragazzino vede che sei anche su TikTok ti vede più vicino a lui rispetto a un artista che non sa nemmeno cosa sia questa piattaforma”.

"Questa piattaforma per noi è un po’ la ricerca dell’elisir di lunga vita", aggiunge Mimmo, "nessuno di noi è un utente attivo di TikTok, ma siamo tutti osservatori attenti. In questo gruppo si prende quello che si fa con serietà, ma senza presunzione, di conseguenza non ci siamo fatti nessun tipo di remora a voler provare a parlare anche altri linguaggi". 

Tropea - foto di Isabella Sanfilippo
Tropea - foto di Isabella Sanfilippo

Prima di Technicolor, i Tropea avevano tradotto tutto l’EP precedente Your Wonderful Time in versione TikTok: "come primi in assoluto nel mondo e in tutta la galassia, avevamo rilasciato un EP su TikTok, poco prima del coronavirus: sei brani per una durata complessiva di tre minuti. I brani si sono modificati di brutto e ascoltando la versione TikTok di You Wonderful Time ti dimentichi che i Tropea sono un progetto lo-fi bedroom pop autoriale. Inizi a sentire roba trap o reggaeton che non c’entra nulla con quello che facciamo in genere", dice Mimmo, cui si aggancia Claudio: "esatto, zero responsabilità: TikTok è come una valvola di sfogo e lo facciamo per curiosità e per esplorare. Poi, diciamocelo, siamo i primi, siamo i John Cage contemporanei. I primi finché Ghali non farà la stessa cosa che abbiamo fatto noi".

"Quest’esperimento è stato un po’ l’antecedente di quello che è successo a giugno con Technicolor. Dal momento in cui abbiamo realizzato la versione TikTok di Your Wonderful Timeè diventato quasi automatico pensare anche di fare la conversione dei nostri brani per questo social. La differenza è che stavolta abbiamo fatto il contrario: prima è uscita Technicolor, poi Might Delete Later, e l’operazione è servita anche come mini-trailer dell’EP uscito oggi", spiega Mimmo, e chiarisce: "il successo lo abbiamo avuto più su Instagram però, anche perchè la nostra solita fanbase ci segue da lì".

Technicolor - KEXP worldwide premiere

 

Pubblicato da Tropea su Lunedì 1 giugno 2020

A Technicolor si associa anche il leitmotiv della cosiddetta "mossa", un movimento che si addice ai balletti di TikTok e che nasce suonando ai concerti: "di base c’era un’influenza del backpack kid e della floss dance che andava in quel periodo. In pratica, dovendo suonare la tastiera, le possibilità di movimento per me non erano molto ampie", spiega Pietro, "allora mi è venivo da muovere il culo da una parte all’altra. Man mano che abbiamo cominciato a suonare il movimento si è cristillizzato, fino a diventare una sorta di coreografia ballata ai concerti da tutti tranne che da Claudio alla batteria, ovviamente. Quando abbiamo lanciato Technicolor su TikTok è successa una cosa un po' strana, un ibrido tra TikTok e Instagram: un sacco di gente ha utilizzato l’audio di TikTok per riproporre la 'mossa' portandola come storia su Instagram. Ci piace questa cosa".

Tropea - foto di Isabella Sanfilippo
Tropea - foto di Isabella Sanfilippo

"Su TikTok il nostro pezzo più di successo è Which One, probabilmente perchè è super didascalico. Viene utilizzato dagli utenti quando devono fare una scelta: per esempio, in un video che riprende due paia di scarpe e in cui ci si chiede attraverso la colonna sonora: 'Which one is the good side?'. La cosa interessante è che il pezzo non ha una traduzione in TikTok, ma è utilizzato in versione originale dagli utenti", spiega Mimmo. Claudio: "il bello di TikTok è proprio questo: tu cerchi di fornire della musica che possa avere qualche input sonoro, cerchi di indirizzare gli utenti verso un’intenzione, ma alla fine sono loro si inventano cosa fare di quel pezzettino di canzone. Noi siamo solo i rider di TikTok".

video frame placeholder

TikTok introduce una serie di elementi di novità e "ti da la possibilità di esplorare territori nuovi orientati al meme audio e a una certa componente didascalica, in cui la velocità e la sintesi sono fondamentali", spiega Mimmo, che con con questa roba ci si è "fottuto il cervello". "In TikTok avviene anche la fusione di stili e sparisce la distanza tra vecchio e nuovo: scorrendo nella home puoi ritrovarti ad ascoltare Daddy Yankee con Gasolina, un attimo dopo Billie Eilish, poi dinuovo le Spice Girls in una versione dubstep, oppure tormentoni che ogni tanto ritornano".

"Con TikTok abbiamo trovato il sacro Graal del cringe", dice Mimmo. "Se la guardi con un’aria meno judjmental da '900, TikTok è una piattaforma divertente e interessante". Piso aggiunge: "è facile fare il boomer arrabbiato con i giovani, ma alla fine anche noi quando ci mettevamo su MSN a chattare non sembravamo particolarmente profondi agli occhi dei boomer prima di noi. Quando a quindici anni usavamo Netlog e tutte le piattaforme che c’erano cringiavamo come dei pazzi inconsapevolmente".

Tropea - foto di Isabella Sanfilippo
Tropea - foto di Isabella Sanfilippo

Ma come rimanere sul pezzo in un social rivolto ai più giovani? I Tropea anche qua vengono in nostro soccorso, consigliandoci qualche ascolto-meme su TikTok:

nastycherryband: le Nasty Cherry sono una band femminile americana che ha lanciato un trend, facendo qualcosa di simile a quello che hanno fatto i Tropea con Technicolor e la "mossa";

I'm a Flirt: il remix di un pezzo di R. Kelly è una grossa wave per i Tropea e non solo;

Yung Bratz: la hit super aggressiva di XXXTENTACION fa dà protagonista di questa serie di meme;

nsfwsoup: da qui il famoso suono dell'ahegao, quella smorfia che Mimmo fa spesso ai concerti o in foto con gli occhi incrociati e lingua in fuori;

Coincidance: il duo comico newyorchese Handsome Dancer qualche anno fa aveva realizzato questo divertentissimo brano, che ora è tornato a essere parodiato su TikTok;

original sound: Flamingo di Kero Kero Bonito mette sempre di buon umore.

Le controversie su TikTok sono molte, come quelle che evidenziano che gli algoritmi premino "i belli over i brutti", ma "noi non interessano i balletti. A noi interessa come TikTok ha modificato il modo di intendere la musica", dice Claudio. E in TikTok la canzone è un drop, è una frase che ha un elemento catching particolare, è un momento memetico.

Dunque, lo scopo dei Tropea è di utilizzare TikTok per sperimentare nuovi linguaggi musicali, avvicinarsi al mondo degli zoomer e di aprirsi, curiosi, alle possibilità future della musica, consapevoli dei cambiamenti in atto dal punto di vista della produzione, della distribuzione e della fruizione.

Tropea - foto di Isabella Sanfilippo
Tropea - foto di Isabella Sanfilippo

"Siamo consapevoli della zona grigia di sperimentazione in cui ci troviamo", dice Mimmo: "e stiamo cercando di valutare varie proposte per capire cosa offrire. Chi ci segue sa che la nostra esperienza di live è totalizzante con il pubblico e fare il live in cameretta rimarrebbe un po’ limitato allo stile bedroom. Tuttavia, stiamo pensando a uno spettro di contenuti che potrebbero occupare e coprire altri spazi più orientati alla donazione e alla partecipazione, come contenuti personalizzati da parte del pubblico a richiesta, qualcosa che si vede già in ASMR o in Twitch. Magari potremmo creare un profilo 'only fan' dove finalmente potremo oggettificare il corpo di Pietro per le sue fan: se ti iscrivi hai un Pietro in regalo e tutta una serie di contenuti personalizzati".

Sicuramente anche gli artisti dovranno trasformarsi in qualcos’altro o continuare a fare quello che facevano prima, ma in maniera diversa. Questo vale per tutti gli ambiti, ed è una delle conseguenze in atto post terremoto, post coronavirus.

Inseguire le novità è fondamentale anche in musica, e i Tropea per ora non stanno sbagliando una virgola. Anche TikTok è il futuro e se il rischio potrebbe essere "per l’ennesima volta ridere della tua stessa musica, fino al punto che non sai se ci stai credendo davvero e annichilire il tuo stesso lavoro, svilendo l’aspetto più artistico della musica", come dice Pietro, sperimentare non è mai sbagliato. Al massimo si cambia idea, o si cringia.

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L'articolo I Tropea spiegano come diventare famosi su TikTok di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2020-06-12 17:57:00

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