I Cascate, AAA cercasi band per 'pop d'altri tempi'

Finora il duo romano ha portato la sua musica in giro con un computer. Ora è alla ricerca di strumentisti per proporre qualcosa di diverso, più intenso e dinamico. Dopo l’apertura a Riccardo Sinigallia e il primo disco, Caterina e Luca raccontano “Routine”. L’ultimo singolo che segna un nuovo inizio

I Cascate
I Cascate

Motivetti funky e suadenti, voci che si ricorrono e storie minute che si stampano nel cervello: tutto questo è Routine, il nuovo singolo firmato 4V4 Records de i Cascate, duo romano composto da Caterina Migliozzi e Luca Frasca. Che abbiamo incontrato per saperne di più sulla loro musica e sull'ultimo singolo: "A proposito di Routine, la nostra nuova canzone, c’è una bella storia dietro o, almeno, bella per noi", ci dicono i due con grande entusiasmo. Comincia così la nostra intervista al "duo pop d'altri tempi", come amano definirsi.

"Ci trovavamo a Santa Marinella, località di mare vicino Roma dove spesso ci rifugiamo – specialmente nei mesi non estivi – quando abbiamo bisogno di uscire dalla nostra routine quotidiana per dedicarci esclusivamente alla scrittura di nuove canzoni. Non abbiamo uno studio lì, ma ci attrezziamo in cameretta con quello che abbiamo. Poi, siamo in un condominio, per cui cerchiamo di rispettare regole ed orari per non ritrovarci in situazioni scomode", spiegano i Cascate, e continuano: "Erano le due di notte: poco prima di andare a dormire decidiamo di riaprire il progetto a cui stavamo lavorando per riascoltarlo al volo. Il beat ci piaceva molto, ma non avevamo ancora trovato la giusta melodia. Proprio in quel momento, riascoltando il pezzo dopo una giornata intera passata a provare melodie, Caterina, seguendo delle frasi sparse sul nostro quaderno degli appunti, ha accennato al microfono con un filo di voce una linea melodica nuova che all'improvviso ci ha fatto scattare la scintilla".

I Cascate tra le cascate
I Cascate tra le cascate

La cosa che colpisce del brano è il cortocircuito che si crea tra il titolo, che evoca un loop sempre uguale, e un pezzo così intimo e avvolgente. A tal proposito i nostri interlocutori hanno le idee chiare: "Il cortocircuito ossimorico è nato catturando il momento esatto che abbiamo vissuto durante la scrittura del brano. Ci siamo effettivamente innamorati di quel momento e abbiamo cercato di preservarlo lungo tutta la produzione", dicono.

A guardare il loro profilo Instagram, non si può certo dire che i Cascate siano "animali da social": "Abbiamo uno strano rapporto con i social, sia a livello personale che come band", certificano i due. "Abbiamo aperto la pagina Facebook ed è esploso Instagram, abbiamo aperto il profilo Instagram ed è esploso Tik Tok. Ci troviamo spesso ad inseguire i social, insomma. Ne riconosciamo assolutamente l'importanza, al punto che possiamo parlare di una musica pre-social e di una musica post-social, ma non ci poniamo la domanda se la situazione sia migliorata o peggiorata nel tempo. È semplicemente diversa e strettamente connessa allo sviluppo culturale e tecnologico della società", spiegano, e continuano: "Noi proviamo ad adattarci a queste dinamiche, anche se siamo entrambi molto introversi, per cui preferiamo ancora mettere la nostra musica in primo piano e comunicare principalmente tramite le nostre canzoni. Ma questo non lo vediamo come un pregio, anzi, probabilmente è un limite, e non da poco. Per il momento, usiamo le nostre pagine social soprattutto come vetrina per tenersi aggiornati su tutte le novità che ci riguardano, e piano piano stiamo anche prendendo confidenza: ci piace molto il rapporto diretto che si crea con chi ci segue".

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Il discorso, poi, scivola sul loro primo disco, Giardini, uscito lo scorso febbraio: "Il momento nel quale è uscito ha influito e non poco sul nostro futuro, perché ci ha praticamente privato della dimensione live, essenziale per capire come giudicare realmente un esordio. Da un certo punto di vista siamo andati oltre le nostre aspettative iniziali, ma allo stesso tempo non riusciamo ad esserne pienamente soddisfatti. Anche se questo è un atteggiamento che fa parte del nostro carattere. Comunque, quando riascoltiamo il nostro EP siamo contenti di quello che abbiamo proposto da un punto di vista musicale, ma soprattutto abbiamo capito quello che non vogliamo più proporre", ammettono, a testimonianza della maturazione personale e artistica del duo, legata al tempo che è passato.

Il beat di Routine è nato da un loop di 30/40 secondi prodotto al Cookhouse Studio da Luca e Federico Corradini. Terminata l'esperienza di produzione di Giardini, il duo erano già alla ricerca di nuovi stimoli creativi: "Dopo alcune sessioni di produzione in studio, abbiamo abbozzato qualche idea da cui ripartire con la scrittura e il loop di Routine era tra queste. Durante la nostra sessione a Santa Marinella, una volta trovata e fissata la linea melodica abbiamo finito di strutturare la canzone e abbiamo registrato, con i nostri scarsi mezzi a disposizione, una linea di basso elettrico che accompagnasse la voce lungo tutta la canzone", spiegano i Cascate.

"Naturalmente in quel momento per noi erano tutte bozze, che poi avremmo definito e registrato meglio in un secondo momento. Bene, quel secondo momento in realtà non arrivò, perché dopo vari tentativi avevamo capito che per valorizzare il mood del brano dovevamo assolutamente rispettare l'essenza lo-fi e spensierata della sua genesi. Per questo la maggior parte dei suoni sono esattamente i suoni originali con cui è nata", raccontano i due.

I Cascate
I Cascate

"Abbiamo completato la produzione registrando in un secondo momento la batteria acustica – che abbiamo integrato a quella elettronica iniziale – e la voce", spiegano, e Luca aggiunge: "Abbiamo ancora una versione demo nel cassetto con 'la prima voce' di Caterina, cui siamo molto affezionati".

Chiediamo, poi, come si attua il processo creativo. Chi crea cosa e chi suona cosa?: "Innanzitutto abbiamo sempre bisogno di ritirarci dalla vita sociale e famigliare", ci dicono prontamente i ragazzi. "Cerchiamo il più possibile di organizzarci in sessioni di scrittura intime e solitarie, dove pensiamo solo a comporre e mangiare. Nel processo creativo c'è una forte componente digitale: le nostre canzoni nascono proprio dalla produzione – per la maggior parte –, anche se ultimamente stiamo tornando molto sugli strumenti".

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Caterina canta e suona il piano, mentre Luca suona il basso e un minimo la chitarra. "Siamo abituati ad appuntarci un giro frasi, di parole o pensieri sparsi che tiriamo fuori in fase di scrittura", continuano a spiegare il loro processo creativo: "La nostra idea, comunque, è utilizzare il computer come fosse allo stesso tempo uno studio portatile ed un vero e proprio strumento. Si può dire che componiamo laptop e voce, ma non facciamo musica elettronica. Sfruttiamo giusto le enormi potenzialità del mezzo per assecondare le nostre idee un po' folli", conclude Luca.

Molte delle loro foto, commerciali e non, sono contraddistinte da una palette cromatica molto simile al tanto di moda teal&orange: "La scelta è stata abbastanza precisa dal punto di vista estetico. Il romanticismo fa parte di noi, ed è più forte di noi. Probabilmente perché siamo entrambi dei sognatori. Per noi è molto importante che la scrittura sia sincera e senza filtri, perché pensiamo sia l'unico modo per comunicare attraverso la musica. Quindi, quando scriviamo, cerchiamo di pensare il meno possibile, di metterci più cuore che testa, anche se non è una cosa semplice. In effetti non sapevamo neanche noi di essere così romantici, l'abbiamo scoperto solo in un secondo momento, quando ci siamo ascoltati 'da fuori'. La cosa positiva è che ci siamo riconosciuti. Quindi sì, possiamo dire di essere proprio noi così".

I Cascate
I Cascate

Al termine della chiacchierata non possiamo non chiedere di quel giorno in cui, a Villa Ada, hanno aperto il concerto di Riccardo Sinigallia: "Ce lo ricordiamo ancora con grande piacere. Per noi è stata un'opportunità unica", dicnoni due: "Poco prima di suonare non avevamo la minima idea di come sarebbe andata, non avevamo mai suonato su un palco così grande di fronte a tante persone. Essendo solo in due su un palco così, le distanze aumentano a dismisura! Fortunatamente è andato tutto liscio, anzi, il tempo è trascorso anche fin troppo velocemente. Speriamo di ripeterci in futuro, magari con un set più lungo e con una band al nostro fianco".

"Vogliamo preparare uno spettacolo dal vivo diverso da quello che abbiamo proposto finora", concludono i Cascate. Le nuove canzoni, in effetti, si prestano molto ad una esibizione con la band e l'ideale sarebbe limitare il computer e portare i brani ad una dimensione suonata più intensa e dinamica. "Siamo già alla ricerca di strumentisti che possano accompagnarci, abbiamo in mente tutto, speriamo solo di poterlo proporre il prima possibile", ci salutano.

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L'articolo I Cascate, AAA cercasi band per 'pop d'altri tempi' di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-10-19 12:30:00

Tag: singolo

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