Ogni ritorno porta con sé il suo carico di suoni e memorie. I ricordi, poi, sono barche: pezzi di legno in balia di un mare aperto che non ha mai lo stesso umore. Ma quali sono le barche? Nella nostra Scarsa memoria le storie si confondono e il tempo non è più lineare. Così le carrette che dalla Libia accompagnano i fratelli africani sulle nostre coste incrociano le navi dei coloni italiani in rotta sicura verso la Libia. E le navi da carbone dei nostri nonni spalatori in cerca d’America fanno il paio con le fastose navi che riportano indietro droga, soldi sporchi e venerati padrini in pensione.
Poi, siccome la Storia è un cerchio chiuso male, forse nel mucchio andrebbero le veloci navi degli Achei, giunte sulle coste calabresi con il dono della filosofia, le navi da guerra romane, nate dagli alberi della Sila per gridare morte a Cartagine, la nave di Menelao in fuga da Troia, senza dimenticare il misterioso legno che ha trasportato i Bronzi di Riace, regalo postumo per una terra dov…
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