"Kublai", soprattutto, non nasce come un monologo. È un album dialogico, i cui testi percorrono gli scambi di una conversazione, in una sera come tante. I protagonisti sono due amici, forse il Kublai e il Marco Polo che appaiono nel video di "Orfano e Creatore", o forse no. Ciò che importa è che, al termine di questa notte, uno dei due sceglierà di negarsi, togliendosi la vita, e lasciando alla musica un’unica voce, un canto solo.
La piena realizzazione di un intento comporta, al fondo, la sua perdita. Questo è il non detto che riecheggia in tutte le stanze di "Kublai", un LP diviso in tre respiri o movimenti, e composto di arie, più che di brani in senso stretto. Le canzoni, infatti, non coincidono con le tracce del disco, ma vi sono annegate a forza, e solo a tratti riaffiorano dal magma sonoro, con intenzione certamente melodica, ma forma incompiuta. Incompiuta, forse, per non completare troppo in fretta quella perdita.
Teo Manzo
Kublai
Kublai
Descrizione
Credits
La scrittura di Kublai prende le mosse dalla collaborazione fra Teo Manzo, autore dei testi e delle musiche, e Filippo Slaviero, che ha curato produzione, registrazione e mixaggio, oltre a essere coautore delle musiche.
Le registrazioni sono avvenute a Milano, presso Il Vicolo Studio dei fratelli Slaviero, Hit Factory Studio di Nicolò Fragile, Adesiva Discografica di Paolo Iafelice.
Masterizzato presso La Maestà Mastering da Giovanni Versari.
Hanno suonato nel disco:
Corde / Teo Manzo, Federico Slaviero
Ottoni / Francesco Piras, Niccolò Pozzi
Pelli, legni e metalli / Mamo
Tasti / Jacopo Sam Federici
Macchine / Filippo Slaviero
Voci / Teo Manzo
Artwork a cura di Paolo Castaldi.
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