Il titolo “Troppo Frizzante” viene da quello slancio di vita e di incoscienza che fa fare le
cose anche quando non si sa bene dove porteranno. Una citazione a Boris? Sì, voluta. Ma qui
nessuno si spreme per sembrare “artistico”: è tutto vero, tutto storto, tutto nostro.
In sei brani si passa dall’amore deragliato ai segreti inconfessabili, dai superpoteri sprecati
all’indie da discount, dalla smania funky alle sbornie sentimentali condita di salsa (letteralmente).
I protagonisti sono pischelli sfigati, padri con doppie vite, ex che sembrano boss di fine livello e
donne con la maionese tra i capelli. Ogni traccia è un piccolo cortocircuito tra ironia e
malinconia, tra ritmo da ballare e frasi che un po’ fanno male, soprattutto se ti ci ritrovi
dentro.

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