Descrizione

LOmB è lo pseudonimo di Giuseppe Lombardo, un “chitarrista non chitarrista – cantante non cantante” classe 1971. Questo progetto si sviluppa fra gli spazi di tempo lasciati vuoti dagli altri in letargo: Baffos e Zuma.
La sua prima band, Gothic Angels (new wave), dopo un mini tour ungherese nel 1991, muta nome e sonorità; sotto il nome di Nerve’s Korut per ancora sette anni continua la propria attività di composizione e live, ottenendo con il suo demo-tape un piccolo consenso da parte della stampa nazionale. Le pubblicazioni ufficiali rimangono solamente due e si trovano nelle compilation “Lapilli” (Cooperativa Prospettive indigene, 1995) con il brano “Taste of money” prodotto da Don Zientara (Fugazi) e “095 Codice interattivo vol. 2” (Crossover Production ‎– 1992) con “Nonsense” prodotto da Tony Carbone (Denovo).
Con i Plank, Giuseppe, debutta anche alla voce e incide un mini LP omonimo (Indigena Records, 1998) con la produzione artistica di Agostino Tilotta (Uzeda).
Successivamente allo scioglimento dei Plank forma la band Baffos, le cui registrazioni in studio (prodotte da Cesare Basile e Marcello Caudullo) non vengono mai distribuite ufficialmente: le copie vengono vendute solo durante l’intensa attività live del gruppo che si pregia di aver aperto le date di Sonic Youth, Wire, Old Time Relijun, Melt Banana e Bugo per citare solo i più importanti.
Parallelamente suona con un progetto “free punk harcore” Apocalipstick, in seguito rinominato a causa di una omonimia, Ute Puta, che vede il suo apice con l’apertura del concerto dei No Means No. La band si scioglie per questioni di donne.
L’attività con gli Zuma invece è documentata con “Less is more” LP pubblicato con la Viceversa Records nel dicembre 2013. Le registrazioni del secondo album prodotto da Cesare Basile rimangono congelate in un cassetto la cui riapertura è un punto interrogativo.
Per Giuseppe, che al di fuori della musica, si mantiene con la sua attività di graphic designer e fotografo, suonare è un’esigenza, un modo spontaneo per mettere in relazione il mondo esterno con il proprio universo interiore.
Prende così forma il progetto Lomb, che circumnaviga la difficoltà di incontrarsi con i membri delle altre band la cui attività, per un motivo o per l’altro, rimane sospesa.
Fra le influenze che determinano lo stile di Lomb ci sono sicuramente tutta la new wave dei primi anni ’80 e i cantautori neo-folk americani.
L’obiettivo resta comunque quello di raccontare (e guarire?) attraverso le
suggestioni indotte dalla musica, la sua ferita di abbandono, di volta in volta
riaperta dagli eventi della sua vita. Cuts, il suo primo lavoro da solista è una raccolta
musicale di ferite, tagli per l’appunto.

Credits

Cuts è il mio primo album solista, questo è quanto è dato a vedere al di fuori del mio orto: di fatto per me che l'ho composto è stato piuttosto una terapia, un modo per restare emotivamente connesso con le turbe che negli ultimi anni mi ha regalato la vita, un modo utile a non scappare dalle emozioni ingombranti ma anche per non reagire ad esse impulsivamente. Certamente i riferimenti ai miei ascolti possono essere talvolta anche palesi, ma non è stata l'originalità il mio obiettivo. Quando ho portato a Paolo Messere i brani regsitrati a casa con sola chitarra e voce, la mia intenzione era sin dall'inizio quella di essere autentico e credo di essere riuscito nel mio intento. Gli arrangiamenti e la produzione sono tutta farina del sacco di Paolo a cui ho lasciato totale libertà. Il risultato chiaramente non spetta a me giudicarlo è un disco che amo un giorno e che odio il giorno dopo così intimo che ho avuto non poche remore nel metterlo in pasto a chiunque, prima di accorgermi che i dischi che adoro di più hanno una gestazione simile a questa, così ho deciso di mettermi a nudo curioso di vedere quali direzioni questo passo porterà alla mia vita.”

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