Descrizione

Lo ZOO di Berlino fa sì del post rock, ma si misura anche in ambiti molto diversi tra loro, dalla canzone alla musica contemporanea. Le etichette, le appartenenze stilistiche con sfide intestine che spesso ne contraddistinguono i rispettivi seguaci, sono vezzi lontani dalla band. Per Lo ZOO di Berlino il fare musica è un approccio totalizzante, seguendo cioè ciò che gli piace, evitando, questo si, la banalità: amano il divertimento autentico.
E' un gruppo di musicisti dediti alla produzione anche di altri progetti, non solo per conto terzi, ma anche per dei cosiddetti side-project.
E questo album è uno di quelli.
Essi hanno fondato il "Consorzio ZdB", una crew artistica, con uno studio di registrazione musicale ed una rete di musicisti e creativi che producono insieme, in forma collettiva.
Intorno a delle basi embrionali di inediti della cantautrice Ivana Gatti si sono stretti, oltre a Lo ZOO di Berlino (che ha composto, suonato, registrato, missato, masterizzato e prodotto l'album): Marcello Ravesi de "L'ipotesi di Aspen" come co-autore dei testi insieme ad Ivana e composizione di alcuni temi melodici e Gianni Maroccolo, nella veste di co-produttore e supervisione artistica ed autore/musicista di alcuni brani.
12 canzoni, molto diverse tra loro.
12 visioni.
12 pezzi...di vita.
Un unico filo conduttore.
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Ivana Gatti si è formata come cantautrice all’alba del nuovo millennio, ultima artista prodotta da Gianni Maroccolo, con cui ha condiviso l’esperinza IG, supergruppo italiano con elementi provenienti tra gli altri da Litfiba, CSI e Marlene Kuntz. La Gatti dal suo esordio ha collaborato con artisti del livello di Franco Battiato, Claudio Rocchi, Cristiano Godano, Lorenzo Jovanotti Cherubini, mantenendo un legame umano e artistico che non si è mai affievolito con l’amico e produttore Gianni Maroccolo.

Dopo 2 ep e un album, caratterizzato da un dvd allegato con 12 opere video che accompagnavano le 12 canzoni, un tour promozionale ed uno europeo, la Gatti ha deciso che fosse il momento giusto per dare vita ad un’altra parte importante di se: la famiglia. Si è presa così del tempo e maturato idee, appunti, bozze, sia testuali che musicali, per raccontare il mondo con il suo nuovo sguardo di donna e madre.

Per il nuovo percorso, dove la cantautrice si mette a nudo, ha voluto formare, o meglio integrare, un altro collettivo, Lo ZOO di Berlino, rivelazione indipendente italiana, con cui ha scritto la musica del nuovo ‘Stereocosmica’.
Lo ZOO di Berlino è un trio rock, un combo (basso – batteria – piano elettrico “preparato”) senza voce e chitarra, che mescola momenti esplosivi con episodi melodici, passando dal miglior prog di scuola italiana alle peculiarità del moderno post-rock.
Quello de Lo Zoo di Berlino è un collettivo di musicisti e produttori che compongono, registrano, missano, masterizzano e producono i progetti in cui suonano in prima persona e che li appassionano.
Co-autore dei testi insieme a Ivana Gatti è il filologo Marcello Ravesi, compositore e musicista de L’ipotesi di Aspen, altra band del collettivo ZdB.
Il legame affettivo e lo spirito di squadra non ha impedito, neanche per questa occasione, la presenza come super visione alla produzione artistica di Gianni Maroccolo, che ha contributo anche alla composizione di un’inedita bonus track, “T(h)ree meteos” e della cover “Tra sesso e castità” per l’omaggio all’amico Franco Battiato, oltre alla produzione diretta di "Confusione".
La somma di questi mondi ha prodotto ‘STEREOCOSMICA’.

‘STEREOCOSMICA’ è un lancio senza paracadute, composto da ballate, pezzi che ammiccano al post rock, all’elettronica ed al miglior pop contemporaneo.
Quello di Ivana Gatti & Lo ZOO di Berlino è un lavoro sfaccettato, con tante anime, dove il tratto femminile è il legante e protagonista che guida una visione plurale: una forma matriarcale di rock.

Credits

Musiche: Lo ZOO di Berlino - Ivana Gatti - Marcello Ravesi - Gianni Maroccolo
Testi: Ivana Gatti - Marcello Ravesi (L'ipotesi di Aspen)
Produzione artistica: Andrea Pettinelli - Lo ZOO di Berlino - Gianni Maroccolo

Special packaging con gadgets per la tiratura in cd: occhiali per la visione del book composto da foto in 3D.
Foto/concept: Gabriele Maschio
Desigh grafico: Marta Magister

A PROPOSITO DI "STEREOCOSMICA".
Suoni e immagini prodotte raccontano il percorso che fa un’idea per diventare canzone, attraversando l’album musicale fino al concerto, e vuole farlo in modo non univoco ed instabile: c’è la registrazione, il fiato e l’energia vitale del cantante, lo strumento, il live, ma anche l’enigma, la creazione fantastica e misteriosa. Ivana che “cammina” sulla tastiera nel “paese della musica” e la guarda con leggerezza in copertina ne è la cifra.
Le prime tracce in particolar modo (Sole, Cadono Miracoli, Confusione) pongono immediatamente di fronte ad una tensione fra due poli, ad una sofferta dualità (forse come una dilatazione della coppia corpo e anima nell’uomo):
ora sono grande/un altro tempo da questo
i sogni/la realtà
i miracoli (doppio di per sé)

Tutto il lavoro è innervato dall’opposizione – scontro di polarità: in questo senso l’intuizione di Maroccolo di fare la cover di "Tra sesso e castità" di Sgalambro e Battiato, ne è il sugello: “Tra i sussurri l’indolente ebbrezza di ascendere e cadere qui/ tra la vita e il sonno, la luce e il buio dove forze oscure/da sempre si scatenano.”

Stereo: osservare o ascoltare un fenomeno da punti differenti per ricostruire una realtà che può sembrare univoca ma più complessa e dilatata (e che sostanzialmente è “falsa”). In fotografia è un artificio (che noi percorriamo fino in fondo con vere immagini stereoscopiche e occhiali anaglifici nel pack del CD!) che vuole simulare la visione umana binoculare (viene usata anche per l’osservazione astronomica). In musica serve sostanzialmente a restituire spazialità al suono.

Il Cosmo. L’universo, lo spazio ordinato e solido, è il campo di battaglia di quella stereofonia che più che ricomporre vuole dilatare, amplificare. E’ lo spazio aperto e vuoto, ignoto, tutto da investigare, da mappare. Il terreno nel quale avventurarsi e cimentarsi per scoprire cosa si sente, come ci si emoziona, come si reagisce in quell’altro spazio enorme e vuoto che è l’interiorità.

“Tra il dire e il fare c’è tensione”, dice "Confusione". Credo sia questa che porta un'idea, una sensazione, a diventare scrittura musicale (la musica, regina immateriale dell’arte!): la tensione. Ovvero, i poli sono contrari ma stanno insieme, sono legati, non importa se da attrazione o repulsione, come i pianeti, le persone e le emozioni.

La sedia vuota sulla copertina del booklet è un invito all’ascoltatore/spettatore ad affrontare quel viaggio senza timore, liberamente. Ad occupare il posto che gli spetta per abitare il percorso che la musica, le immagini sonore e visive, possono fargli vivere. Il compito del musicista è creare i presupposti, con il proprio genio e sensibilità, per coinvolgere chi ascolta, in tensione fra costruzione e distruzione, sogno e realtà, memoria e disinganno, nel suo mondo, nel suo cosmo, anzi, Stereocosmo.

Gabriele Maschio.

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