Stracciacore

Stracciacore

Malatja

2012 - Crossover, Alternativo, Punk rock

Descrizione

Il trio punk rock salernitano dopo ben 19 anni vede ancora Paolo Sessa alla voce e chitarra, Camillo Mascolo alla batteria e, da una anno, Daniela De Martino al basso.
Stracciacore è l’album degli outsiders, ma non di quelli che vivono fuori dal mondo o degli incompresi, ma di quelli che lottano quotidianamente con la difficoltà di voler vivere da artisti in una realtà pregna di persone orientate, troppo spesso, solo all’utile e alle apparenze. Insomma, a tutto quello che esula dalla vita reale.
A distanza di un anno dall’uscita del primo singolo Nun Sia Maje Dio, il 1 dicembre di quest’anno i Malatja hanno annunciato l’uscita del secondo singolo ‘O Sens Do’ Pudore attraverso il canale YouTube della Hobos Factory, il collettivo di professionisti della comunicazione audiovisiva che lo hanno realizzato.
Decadenza culturale e perdita dei veri e genuini valori della società sono il comune denominatore di questo disco. Elementi che, a detta del trio punk, hanno lasciato il posto alle false apparenze, all’omologazione, dunque, alla scomparsa dell’arte.

Mentre nei precedenti lavori discografici la dimensione del made in home era stata ricalcata quasi in ogni aspetto, Stracciacore consegna, nelle mani di ogni addetto ai lavori, la libertà di espressione e, più di ogni altra cosa, la professionalità che gli compete: a Johnny Paglioli la produzione esecutiva, a Matteo Linguiti, talentuoso fotografo salernitano, le foto di copertina e a Roberto Policastro, la grafica.
La Hobos Factory e Luigi Marmo hanno curato i due videoclip usciti nell’arco di un anno.

Il disco, registrato al Different Lab di Fabio Musta, missato e masterizzato al Key Lab di Giuseppe Fontanella (24 Grana) si avvale di numerose collaborazioni.
In ‘O sens’ d’o pudore e Rock’& Roll star ‘a casa ‘e mammà si avvalgono della collaborazione di Daniele Mazzotta al pianoforte e ai sintetizzatori. In Spin’ ‘e pesce l’intro e gli effetti sono dei LOW-FI e in Sott’ ‘o balcone Giuseppe Fontanella, chitarrista dei 24 Grana, ha arrangiato e suonato le chitarre e le slide guitars. In Dint’ ‘e mane un grande P.P.Pasolini recita il suo discorso sul genocidio culturale, quanto mai attualissimo anche se risalente al 1975.

Intanto, nel febbraio del 2013, la band entra nell’Indie Like Music, la playlist di gradimento delle band indipendenti preferite da radio e new media, insieme al Teatro Degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, NoBraino, Francesco De Gregori, Meg, Pino Daniele, Colapesce e molti altri.

Credits

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