"La musica e i testi sono stati scritti in contemporanea, una cosa tirava l’ altra in modo assolutamente spontaneo, quasi che non provenisse da me.
Mi sentivo a tratti un involucro traboccante di amore universale incondizionato e volevo così racchiuderlo in un certo senso e, per quanto possibile, in un’ opera artistica.
Nel disco, ma in generale in quello che scrivo, compaiono figure animalesche e vispe in grado di cambiare il mondo: fantasmi, vampiri e mondi “altri” come il Paradiso e l’ aldilà, ecosistemi in cui tutto fa pace con tutto e tutto si può risolvere. Una fuga dal mondo degli umani i quali spesso fingono l’ amore, lo pretendono o lo trattano male. Vuole essere un messaggio a vivere la vita con curiosità e gioia, perseveranza senza pretese, capacità di dire la verità e rincorrerla come i sogni che non possiamo permetterci di abbandonare.
Ho per scelta messo da parte la tecnica vocale nel cantarlo, per dare invece spazio all’ interpretazione dei singoli pezzi che necessitavano di sfumature differenti, per come li immaginavo.
In generale parliamo di pop elettronico seppure ci tengo a specificare che molte sonorità ricordano gli ’80, la retro wave e la lo-fi, per rendere maggiormente l’ idea di “sporco” che la versione ufficiale del disco mi premeva conservasse, non spogliando così la demo del suo sapore originario. Non parliamo di moda, la voce infatti a tratti è “soffocata” dalla musica che necessita di essere in prima linea a volte, rispetto agli incisi.
Malvida vuole essere un messaggio, un concetto, piuttosto che una cantautrice pop dell’ indie italiano.
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