Il Bollettino di venerdì 14 giugno

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Le storie di periferia di Mahmood e Yaraki, il grande raduno hyperpop di Pseudospettri, le confessioni di Nayt, l'estate secondo i Bnkr44. E ancora Tancredi Bin, Tormento, Angelica, Pufuleti e molto altro nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: Pseudospettri – Pseudotape vol. 3: Pseudomania

Il conclave dell'hyperpop italiano offre il suo quadro aggiornato di una scena in continuo divenire con il terzo capitolo della saga Pseudotape, tra pc music febbricitante, deliri pop, una spesso inconsolabile vena malinconica e una valanga di ospiti.

Issam Dahmani – Horizon

Il producer italo-marocchino Issam Dahmani fa il suo debutto con un disco che si muove tra deep-house, balearic disco e afro, mentre il crepuscolo rimane sospeso sul litorale e la linea dell'orizzonte si può toccare con un dito.

Mahmood – Ra ta ta

Il nuovo singolo di Mahmood si snoda tra le vite di una periferia del disagio, dove si è costretti a crescere molto più in fretta della velocità a cui la vita dovrebbe andare e l'innocenza dell'infanzia è costretta a scontrarsi con la crudezza della realtà.

Nayt – Danimarca

La voce di Nayt si fa sottile come un filo, per insinuarsi dentro sentimenti complessi e tappati all'interno di sé: Danimarca è il modo per farli uscire all'esterno, in un processo di lenta ricostruzione che passa anche per una solitudine dettata da una chiusura verso l'esterno.

Perenne – Le corse in motociclette

Il nuovo singolo di Perenne sfreccia tra le storture del nostro presente, dove è più facile affidarsi a un giudizio superficiale che provare a entrare nella profondità delle cose, per cercare una via dettata dall'empatia col suo cantautorato dalle pieghe colorate.

Puka Shell's Bling – Colosseum

Il trio pugliese dei Puka Shell's Bling, con Lauryyn alla voce, invoca alla riappropriazione della propria identità con un singolo tra r&b e jazz, che nel ritornello si apre alle distorsioni per trasformarsi in un canto ancora più potente.

Tancredi Bin – Muta

Tancredi Bin canta e sussurra su un flusso sonoro continuo dai contorno ambient, salvo poi venire scosso da percussioni picchiettanti e morbidi scontri musicali, in un processo di rinascita che trascende verso l'avant pop e la sperimentazione.

Yaraki – La corsa

Dopo averla anticipata nei mesi scorsi sui social, La corsa di Yaraki diventa disponibile a chiunque, per una storia di rivalsa che parte dalle favelas e procede dritta verso un futuro ancora da scoprire grazie a un ritornello martellante.

Dischi

Bnkr44 – 44.Summer: L'estate secondo i Bnkr44 si traduce in un ep di cinque tracce di cui tre brani inediti, irradiando di luce il bunker in cui si trovano a realizzare la loro musica.

Club Amor – Club Amor: L'omonimo ep d'esordio dei Club Amor teletraporta all'interno di un immaginario club specchio di una metropoli, dove la notte assume mille colori diversi.

Davide De Luca – Crisalidi: Davide De Luca ripercorre alcuni momenti di cambiamento che hanno segnato la sua vita con cinque tracce vivaci e personali, per scrollarsi di dosso l'insicurezza che l'ha accompagnato a lungo attraverso gli snodi ipnotici del suo r&b.

Houstones – A + C: Il quartetto alt rock italo-svizzero arriva al suo terzo disco in studio, dove le loro melodie stralunate vengono avvolte da una nube tra lo stoner e il post rock.

JayJhona, ZZ – Brother from Another Mother: Il duo bolognese si ripresenta sulla scena con un ep dai contorni fumosi, dove il flow scivola con naturalezza sulle morbide strumentali firmate da FatoW e TalcBeats.

Tormento – Petali e spine: Tormento pubblica quattro tracce dove il suo incrocio sinuoso di hip hop e r&b attraversa varie sfaccettature dell'amore, dove lacrime e carezze sono a un passo di distanza.

Vernise – Punti luce: L'ep d'esordio della cantautrice pugliese lascia filtrare degli spiragli di speranza in mezzo al dolore, per cambiare prospettiva rispetto al proprio passato e trovare la forza di ricominciare.

Singoli

Angelica – Occhi blu: Angelica affronta il distacco tra l'apparenza e ciò che siamo veramente con un brano intriso di synthpop anni '80, per smettere di preoccuparsi e affidarsi solo allo sguardo di chi ci ama senza condizioni.

Ansiah – Stare bene: Ansiah contrappone i suoi pensieri sulla solitudine e sul malessere interiore a un arrangiamento frenetico, dove la sensazione di vuoto e l'esplosione delle emozioni si specchiano in continuazione tra loro.

Crimi, Maria Mazzotta – Cammara Sigreta: Il mix di raï algerino, funk e psichedelia di Crimi incontra la voce ipnotica di Maria Mazzotta, portandoci nel cuore di una notte dove voci ancestrali si spingono fino a un futuro ancora da immaginare.

I Vazzanikki – Parabola ascendente: La band di Valerio Lundini gioca sulla diffusione capillare dell'astrologia degli ultimi anni con un brano di languida irriverenza, che tocca l'apice nello slogan "Molto meglio Gesù Cristo di Paolo Fox".

Il Guru – Jazzmatazz: Il rapper friulano omaggia il suo omonimo collega dei Gang Starr con un brano dalle tinte jazz e dal flow pacato, il tutto legato dal suo riconoscibilissimo timbro ruvido.

Jangy Leeon, Jack the Smoker, Dani Faiv – Metronomo: Jangy Leeon, accompagnato da Jack the Smoker e Dani Faiv, realizza un brano di puro hip hop ricco di giochi di parole e citazioni, per veri appassionati del genere.

Le cose importanti – Quello che manca: La band di Latina affronta il senso di impotenza di fronte a una realtà che sembra inscalfibile, esasperando l'incapacità di reagire con un alt rock crudo e viscerale.

Pufuleti – Giubbotti gialli: I versi sbilenchi di Pufuleti ondeggiano sulle note di una chitarra lo fi, per un brano notturno intriso di un'inedita malinconia.

Samuel Costa – Mi ha punto un serpente: Samuel Heron svela la sua nuova identità con un brano che riecheggia in una bettola sudamericana, per una danza popolare con cui liberarsi dalle malelingue e dai giudizi altrui.

Santi Francesi – Tutta vera: I Santi Francesi si perdono nelle spire di un amore talmente intenso da sembrare irreale, tanto che il dubbio se non si stia sognando risplende su un pulsante tappeto sonoro elettronico.

Sequoia – Vlora: Il nuovo singolo dei Sequoia si rifà allo sbarco che, negli anni '90, portò decine di migliaia di albanesi sulle coste italiane, per un brano dove speranza e malinconia scivolano l'una dentro l'altra.

Soft Boys Club, Materazi Future Club – Flop: Le band milanesi Soft Boys Club e Materazi Future Club trovano il punto d'incontro delle loro estetiche nel calcio di rigore sparato alle stelle da Roberto Baggio nella finale dei Mondiali di calcio del '94, per un brutale scontro col fallimento che potrebbe continuare a bruciare per anni.

Tommaso Di Giulio, Mox – Come un rigore agli Europei: Tommaso Di Giulio e Mox cantano l'innamorarsi della stessa ragazza, portando su un arrangiamento spensierato la pesantezza di due cuori che si trovano loro malgrado a competere l'uno con l'altro.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 14 giugno di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-06-14 10:30:00

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