BE IN

BE IN

NO AU

2019 - Psichedelia, Britpop, Shoegaze

Descrizione

Biografia

NO AU è un progetto psych-rock cantato in lingua inglese, nato nel 2012 da un’idea di Stefano Guglielmi, cantante e chitarrista.
Dopo un primo EP autoprodotto (“hElP”, sempre del 2012) e diversi cambi di formazione, nel 2019 la band si ripresenta con “Be In”, il primo album di brani inediti.
No Au, oggi, è Stefano Guglielmi alla voce e alla chitarra, Francesco Rondinelli alla batteria, Alessio Cirillo al basso.

La Brianza velenosa incontra la perfida Albione

“Be In” è il titolo del primo album di inediti dei NO AU.
Dalla Lombardia con furore, in bilico tra rock’n’roll classico, psichedelia, wave e shoegaze.
Sette tracce che comprendono anche un’originale rilettura di una perla dei quattro scarafaggi di Liverpool. Un debito con l’Inghilterra evidente, ancorché dichiarato.

Un progetto ideato e realizzato da Stefano Guglielmi (cantante, chitarrista e fondatore della band), oggi insieme a Francesco Rondinelli (batteria) e Alessio Cirillo (basso).
I brani hanno sonorità di matrice rock’n’roll, ma virano lungo traiettorie psichedeliche e shoegaze. Si passa da cavalcate elettriche – a volte anche dure –, a suggestioni nervosamente e volutamente destrutturate, a ballad delicate.
Registrato tra la fine del 2017 e la fine del 2018 allo studio Formicaudio di Mariano Comense da Giovanni Garzillo e Luca Vecchi, masterizzato al Bluescore Studio di Milano da Marco Leo, “Be In” dei No Au è un’orgogliosa autoproduzione distribuita da Costello’s.

I brani

Red Moth
Una scheggia strumentale che dura poco più di un minuto, perfetta per ricordare quel film di Luis Buñuel visto troppi anni fa e mai dimenticato.

Horses
Quante volte abbiamo puntato, nella vita, su un cavallo perdente?
Un rock’n’roll semplice e immediato, primo singolo dell’album e primo pezzo in ordine di tempo ad essere stato registrato durante un’uggiosa giornata di fine 2017 (o di metà 1990). Perché le storie finiscono e le persone ci deludono. Ma l’importante è riderci sopra.

Purple Daze
C’è un tempo in cui il dolore sedimenta, prima di lasciare il passo alla rinascita.
“Il domani arriverà presto” canta questa canzone. Una verità, più che una speranza.

London Bridge
Una ballata avvolgente e luminosa. La City di Londra, il Tamigi, il punk del ‘77, un’insolita soleggiata giornata di primavera, il nostro Peter-Pan che cresce, matura e ci abbandona. Ma con i tempi giusti, senza fretta.

Norwegian Wood (This Bird Has Flown)
Una canzone originariamente su “Rubber Soul” dei Beatles. Unica cover del disco, qui in una versione stravolta e personalissima, con un tessuto musicale cupo e potente che cresce ed esplode. Dal 1965 al 2019, senza soluzione di continuità.

Magic Bus
Un viaggio su un torpedone magico in questa song che parla dell’importanza della libertà di scelta, e della personalità che sa allontanare gli stereotipi: “I’m so sorry you can’t get up on my magic bus…”.

Be In
Trovare l’equilibrio è la chiave per riuscire a donarsi completamente: a qualcuno in una relazione, a quello che amiamo, a quello che ci pare...

Credits

Stefano Guglielmi: Guitars and vocals
Francesco Rondinelli: Drums
Valerio Sala: Synth
Biagio Leopanto: Bass

Songs and lyrics by Stefano Guglielmi except “Norwegian Wood” (music and lyrics by John Lennon and Paul McCartney, © EMI Records Ltd.), “Magic Bus” (music and lyrics by Stefano Guglielmi and Paolo Garzillo), “Be In” (music by Stefano Guglielmi and Francesco Rondinelli).

Recorded and mixed at Formicaudio Studio (Mariano Comense) by Giovanni Garzillo and Luca Vecchi.

Mastered at Bluescore Studio (Milan) by Marco Leo.

Artwork by Giulia Celsi (cover concept) and Michele Lomartire (girl and butterfly).

Photography by Alessio Bolzoni.

COMMENTI

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