Maciste in paranoia

Maciste in paranoia

Progetto Panico

2013 - Punk, Pop

Descrizione

Maciste in paranoia è il disco d'esordio dei Progetto Panico. !7 brani per 45 minuti di sano paraculpunk. Buon ascolto!
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Ok, lo ammetto: a me lo ska raramente piace. Devo essere onesto. Quindi, quando su bandcamp mi è capitato l’occhio sul campo “tags” di Maciste In Paranoia dei Progetto Panico e ho letto ska punk un pò mi è venuto da storcere il naso. Però poi, quando ho ascoltato il disco e ho capito che il trio non si prende sul serio più di tanto, ho dovuto cambiare idea.

Il Maciste paranoico in questione è una raccolta di diciassette episodi schizofrenici, in bilico tra ska-punk, crossover, punk-rock e rock’n'roll. I quasi-due minuti dell’iniziale avatar, che ricorda vagamente gli Statuto, ci porteranno dritti dritti a oh mamma. “Mamma, solo per te la mia canzone vola“, o meglio decolla, a bordo di velocissimi jet punk. E poi scimmia d’acciaio (e più avanti in canzone triste) ancora cross-over, tra ska e punk, un pò Il Pan Del Diavolo, un pò un tuffo nel passato beat del nostro paese. Dettagli beat che resteranno vivi anche nella successiva fuori contesto, abbandonando lo ska, il punk, e virando su cose più funkeggianti.
Con rasta rancoroso non si alterna più il punk allo ska, ma lo si mischia al reggae, che qui sembra ovunque. È come citare Bob Marley facendo punk.
666 – non a caso la traccia numero sei – è una canzone d’amore da dedicare alla propria fidanzata satanista, ancora tra beat e ska-punk.
Ed è su cose più tipicamente punk-rock, schizzate, che il trio dà il meglio di sè: I ching è veloce ed immediata, e per alcuni dettagli sembra voler omaggiare (o almeno ricordare) i Tre Allegri Ragazzi Morti. O ancora i Decibel (o i più attuali Bastard Sons Of Dioniso, ma meno seriosi) nella marcetta finale di ascesi a metà.
I Progetto Panico puntano tutto sulla carta della semplicità: lo fanno – stupendamente – in sul gozzo, l’ennesimo episodio cross-over di una potenza disarmante, nonostante la già citata semplicità.
Ascoltando festa in un metro quadrato vi sembrerà di ascoltare una collaborazione tra Nada (quell’”Ah-ah“) e i Zen Circus, mentre la chitarra vi sbatte prima a destra e poi a sinistra e vi preparerà alla fucilata punk-funk che sarà la successiva sbattimi, la porta in faccia. Tre minuti decisamente immediati che esplodono più e più volte in distorsioni mai fuori luogo. Bellezza allo stato puro.
Serpe isterica, almeno nei primi minuti, sembra un pezzo new-wave. Ma quando degenera tra dance-punk e noise pop acquista tutto un altro sapore, decisamente migliore, strano considerando quello che il trio ha suonato finora.
Ragazzo cane è di nuovo cross-over ed arriva a ricordare I Camillas e, in un certo senso, anche la successiva ti manca la faccia lo fa (mischiando questi al punk dei Prozac+, però). Un pezzone punk-pop per colloqui che non vanno mai a finire bene.
El paraculpunk non è solo un titolo, ma è anche la definizione che il trio si dà e che dà alla propria impronta musicale. Così tanto paracul* che a fine album toglie tutte le distorsioni, tutto il punk, lo ska, e chiude in maniera dannatamente acustica ed ironica, con la title-track.

Insomma: a me lo ska raramente piace, ma qui (per fortuna) c’è molto, tanto, di più.
ACIDI VIOLA

" 17 pezzi che scorrono veloci, visitano disparati generi, affrontano i temi incalzanti della società con schiettezza e irriverenza. Con Maciste in Paranoia si pensa e si balla al tempo stesso. Il sound graffiante del gruppo viene affidato all’Urban studio recording di perugia che veste questo disco tanto variegato permettendo all’ascoltatore di saltare da una suggestione all’altra con grande fluidità. Il pregio evidente di questo lavoro è la facilità con la quale ci si immerge nel mondo dei progetto panico, meditando sui costumi del nostro tempo con un sorriso stampato sempre sul viso, riconoscendo nei protagonisti di questo universo in miniatura i nostri stessi amici, le nostre stesse “paranoie” esistenziali e tutta quella serie di strambe situazioni difficilmente descrivibili con lo stesso umorismo e la stessa precisione chirurgica di questo disco. Superando i contesti di genere e irridendo giocosamente l’umana condizione i Progetto Panico ci regalano questo vademecum per concedersi una prospettiva tutta nuova della vita." RB



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