I Rigex mi chiedono di non essere troppo cattivo nella recensione del loro lavoro, perché hanno un’alta considerazione di se stessi e, probabilmente, scarsa fiducia nell’obiettività del sottoscritto. La cosa mi può anche fare molto piacere: è giusto essere convinti dei propri mezzi e delle proprie capacità, ma bisogna stare attenti a non esagerare sprofondando nella presunzione, perché si rischiano sonore stangate e conseguenti figure del cavolo - specialmente quando si dimostra chiaramente di dover mangiare ancora molti crostini prima di diventare grandi.
Tranquilli amici, non ho certo intenzione di stroncare il vostro operato, ma perdonatemi se non mi trovo d’accordo con molte delle cose che scrivete nella presentazione del vostro “Superstar”, demo contenente quattro dei brani inseriti in quella che voi definite ‘vasta produzione’.
Quattro tracce, tutte basate su un miscuglio in circolazione da almeno dieci anni a questa parte (anche in Italia!), di rap, rock, e chi più ne ha più ne metta, e che in questo momento sta facendo le faville. I testi trattano del più classico dei cliché contro il sistema; per carità, nulla contro questa scelta, ma risulta praticamente impossibile definirli originali… andiamo ragazzi, ancora queste storie contro la rock-star fighetta o il potente al quale prima o poi gliela “faremo” pagare ( “…Ma vi illudete di tanto potere e prima o poi vi scoppierà nel sedere…”), o ancor peggio il grido di rabbia da incompresi (“Faccio un rap diverso un po’ perverso e se non ti piace hai già perso…” o ancora “…Non ti piace la mia musica? Cazzi tuoi!…”). Insomma non mi pare di leggere nelle vostre liriche grande originalità…anzi.
Il sound è apprezzabile, ma anche in questo caso vale quanto detto sopra: nulla di nuovo sotto il sole. A volte il complesso sonoro risulta abbastanza evanescente (alibi di ferro saranno certamente gli scarsi mezzi con cui mi dite di aver lavorato) e sembrano discretamente carini i piccoli inserti di musica elettronica che ricamano con gusto i pezzi.
Tutto sommato il giudizio globale di questo lavoro non può essere negativo, ma penso sinceramente che prima di inveire contro alcuni degli artisti presi di mira dalle vostre rime (come ad esempio Subsonica) dovreste cercare di migliorare dove questi (gusti a parte) sono decisamente bravi (!!!): ad esempio in quei campi come l’originalità e la creatività, di cui vi vantate spudoratamente, ma che in realtà non emergono così bene nei vostri pezzi… o forse sono anch’io uno di quelli che non riesce a capirvi?!
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La recensione Superstar di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-07-13 00:00:00
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