Girless & The Orphan The Circle and the Barrel pt.1 2014 - Punk, Folk

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Tu chiamala se vuoi consapevolezza. Ballate di campagna di gente che inizia a prendersi sul serio

Sarà stato tutto il tempo passato a decantare a Rimini tra autunno, inverno e primavera, i Girless & The Orphan si ritrovano in questo nuovo disco con gli occhi lucidi di chi, perso nei suoi vuoti, si accorge di avere finalmente le parole giuste in bocca. Tu chiamala se vuoi consapevolezza, le responsabilità che iniziano a diventar macigni, 30 anni o quasi spesi tutti in campo. Insomma, si cerca in ogni modo di prenderla alla larga per dire che di fronte c'è una band che, lentamente, si sta lasciando scorrere di dosso tutta quella patina fuzzosa che la rendeva appettibile e simpatica anche al primo che passava. Ma lo spirito naif, quello sì, rimane.

I pezzi di questa prima parte di "The Circle and The Barrel" sono per la maggiore ballate di campagna, roba centrifugata con l'Adriatico alle spalle e stesa ad asciugare in qualche downtown del midwest americano, voce sincera, chitarre essenziali. Un songwriting al solito asciutto, pochi fronzoli, pochi voli, tanto cuore lasciato accanto alla luce del comodino. Intimità disvelate a piccoli passi accanto a un paio di affondi più marcati, dove ci si accolla il peso di usare l'acronimo "F. A. S. C." per raccontare di polizia e botte da orbi (Aldrovandi-Cucchi docet).

Aggiunto un componente alla famiglia, il carattere non cede, aprendosi piuttosto a possibili sviluppi. Billy Bragg per ora come faro, aspettando il volume due per capire meglio quanto immaginario e universo di riferimento possano dirsi nuovi ed efficaci. Un colpo al cerchio e un altro alla botte, come tradizione insegna. O no?

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La recensione The Circle and the Barrel pt.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-23 00:00:00

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