I Morose sono una band spezzina che negli anni ha portato la propria visione nel lo-fi dalla cameretta fino a palchi in giro per il mondo. Riavvolgendo il nastro fino all’inizio della storia si torna fino al 1998 in cui il progetto si è formato dall’incontro tra Davide Landini (ancora nella band), Michele Angelotti (oggi negli Slim River Boys) e Mauro Costagli (OuZeL Rec ed ex Lo-fi Sucks!). Insieme con i Morose e la loro prima cassetta con sette brani inizia anche l’avventura della OuZeL Rec, piccola etichetta con una trentina di produzioni, piccole perle lontane dai riflettori moderni, i cui destini sono rimasti legati ai Morose fino all’uscita del primo cd su lunga durata di questi, “La mia ragazza mi ha lasciato”, piccolo grande trampolino per la band.
Questa antologia inanella 13 brani (più uno registrato postumo) seguendo sia un criterio cronologico che di piena rappresentatività, lasciando traccia in almeno un brano dei dieci musicisti che hanno incrociato le proprie strade in quel progetto. Registrazioni live, cd-r, il primo album, ep, tutto insieme. Ne esce fuori un percorso in evoluzione, passando in uno stretto cunicolo stretto tra i graffi più diretti à la Sebadoh di “III” e le melanconiche scarnificazioni dei The Black Heart Procession, con piccole evoluzioni e passi a misura d’uomo sia nella stratificazione degli arrangiamenti che nella complessità della scrittura. La crescita c’è, ed è palpabile, ma forse sono solo colori che si aggiungono per esprimere sfumature più dettagliate ai disegni delle stesse mani. Un disco da ascoltare senza fretta non solo per cercare di capire questo percorso ma per avere un piccolo squarcio di cosa potesse essere il potere di una cameretta come portale tra le proprie piccole sconfitte di ogni giorno ed il mondo fuori, anche su larga scala.
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