Timoria Generazione senza vento (2 cd - live) 2003 - Rock

Generazione senza vento (2 cd - live) precedente precedente

Si sta rivelando un’impresa piuttosto ardua scrivere la recensione di “Generazione senza vento”, recente cimento dei Timoria. Gli ostacoli che bloccano il regolare flusso di un’opinione sono essenzialmente quattro: il valore simbolico dell’album, l’ingombrante storia della band, il legame affettivo che mi lega ad Omar e compagni e l’emergere di alcuni black-out creativi che hanno generato delle crepe nella scintillante carriera del gruppo bresciano.

Ma forse, a ben vedere, potrebbero essere proprio queste le chiavi di lettura, poiché i Timoria hanno deciso di abbandonare, per almeno cinque anni, le italiche scene, salutando il loro affezionato pubblico con “Generazione senza vento”, disco live che riveste la duplice funzione di epilogo a quindici anni di storia e proemio (?) ad un rigenerante quinquennio sabbatico.

Il congedo è il suggello a tre lustri passati a spalmare arte sulla scena rock italiana, in sella ad un intenso susseguirsi di gioie e di dolori, a schegge di vita convertite in suggestivi frammenti di poesia. L’album del commiato è un affascinante medley (tratto dalle due ultime tournee: “El Topo Electrico tour” e “Treno Magico tour”), che si dipana lungo lo sterminato repertorio della band lombarda ascendendo a picchi di palpitante emotività che prorompono nelle struggenti atmosfere di capolavori quali “Sole spento”, “Jugendflucht”, “Sangue impazzito” e “Sacrificio”. L’affascinate sentiero è tuttavia interrotto da oscuri anfratti che simboleggiano la pochezza di una manciata di brani vacui ed inespressivi (“E’ così facile” e “Treno magico” sono certamente i casi più emblematici).

Al tirar delle somme, è un lavoro piacevole questo “Generazione senza vento”, un disco che brilla per originalità (straordinario l’inserimento de “La canzone di Pinocchio” nel brano “Sacrificio”: ogni ascolto provoca delle indescrivibili vibrazioni alle mie corde emotive), follia (“Uomo nudo blues” di Gianni Milano) e istinto lirico; ma che difficilmente riuscirà a ‘riempire’ cinque anni di silenzio… ma a quello ci penseranno dischi come “Senza vento”, “2020 Speed ball” e “El topo grand hotel”.

---
La recensione Generazione senza vento (2 cd - live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-02 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia