NoiseKraft First Canvas: The Neverending Nothing 2015 - Alternativo, Post-Rock, Shoegaze

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Il fenomeno in questione è la trascendenza, e NoiseKraft lo conosce molto bene.

Tutti noi conosciamo (o meglio, dovremmo conoscere) David Lynch, chi è e cosa ha fatto, quindi il concetto della sfuggevolezza della materia, che scivola via dalle dita come se fosse acqua, non dovrebbe quantomeno suonarvi nuovo. Anche perché le metafisiche di tipo platonico hanno trovato ampio spazio e studio centinaia di anni prima. Il fenomeno in questione è la trascendenza, e NoiseKraft lo conosce molto bene.

"First Canvas: The Neverending Nothing" è il nome del suo primo lp ufficiale, un album strutturato in dieci tracce (quasi sicuramente per esigenze discografiche) legate indissolubilmente l’una all’altra. Un viaggio, ecco cos’è: un tuffo in acque profonde e dalle tinte scure, nel mare della memoria, cullati da onde che inducono alla riflessione. Di stampo assolutamente introspettivo, NoiseKraft ricorre all’elettronica, allo shoegaze, alla cultura noise e alla dark wave del finire degli anni ’80, i Death in Vegas di Trans-Love Energies gli sono concettualmente e musicalmente molto vicini. Impossibile una valutazione track-by-track, l’intero lavoro verte sull’ipersensorialità, partendo trascendente e finendo col diventare trascendentale: si acquista concretezza con lo scorrere dei minuti, si diradano le nebbie, si scorge la riva. Ogni suono serve a destrutturare il tutto a beneficio di una visione più completa, la voce stessa non vuole essere seguita, rientra pienamente come un elemento in perfetta armonia con la natura del paesaggio che la musica crea dal primo minuto, zoomando col tempo, facendo rimbalzare dubbi e certezze su chi sia l’io narrante e chi sia il vero io narrato.

Un album dal gusto marcatamente personale, ascoltare "First Canvas: The Neverending Nothing" è come conoscere la natura di NoiseKraft, alcuni si aprono dopo una vita, altri invece ci riescono immediatamente, con una limpidità disarmante. Ed ecco perché sopra ho sbagliato quando ho usato la parola “ascoltare”: il termine corretto è “sentire”.

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La recensione First Canvas: The Neverending Nothing di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-29 00:00:00

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