GONZAGA Tutto è Guerra 2015 - Rock

Tutto è Guerra precedente precedente

Un saggio di sociologia rock, bello da ascoltare

Un manuale di sociologia in musica, applicato alla realtà, dalla tv all'ambiente, dal lavoro alle guerre, fino alla comunicazione: con una differenza rispetto a un qualunque saggio accademico, questo è potente, diretto e soprattutto bello da ascoltare, tra le schitarrate elettriche e i tocchi elettronici dei tre Gonzaga.

L'album inizia con un'immersione nelle atmosfere noir di “Via Maldonado”, che ha un testo tra il filosofico e il poetico e un arrangiamento con improvvise e potenti svolte rock: “L'ordine e la subordinazione ci rendono indistinguibili...”; la filosofia torna protagonista a chiare lettere in “Nietzsche”. La cavalcata continua con il secondo brano “Minotauro”, tra rabbia, paure, consapevolezza della propria diversità e labirinti senza uscita: claustrofobie ed emozioni che trovano una scia negli smarrimenti e nei furti di “Identità”, che si chiudono con uno sdoppiamento di voci e personalità. Anche la successiva, “Pacific Trash Vortex”, è una ballata ma con una feroce critica a sfondo ambientalista sulle torture inflitte a mari e oceani. Seguono le “Tragedie annunciate” di ogni giorno: la sveglia la mattina, il mutuo millenario, la disoccupazione, la precarietà. “Tutto è guerra” parla di conflitti interpersonali e di guerre mondiali. Dopo l'accompagnamento strumentale di “Uscire di casa”, “Abracadabra” è un editoriale giornalistico: il consenso, la verità sostanziale dei fatti, l'illegalità di chi governa e le scorie radioattive secondo gli “esperti” di Porta a Porta. E poi “Ist die zeit”, come dire, “è il tempo” di parlare anche di intercettazioni ed Equitalia, con qualche eco in stile CCCP/CSI e Afterhours. “Odio tutte le parole”: 2 minuti e 42 secondi per spiegare cos'è la comunicazione oggi, con tutto il carico di incomprensioni e incapacità di ascoltarsi che questo comporta. Ogni artista vorrebbe che dopo l'ascolto di un proprio disco niente fosse più come prima: i Gonzaga lo esplicitano nel brano di chiusura, “Niente è più com'era prima”.

Produzione ottima, testi ispirati, tecnica ad alti livelli. Un concept album di spessore, confezionato da una band ormai matura, più che pronta per il grande salto. Certo non si tratta di motivetti pop e di ritornelli “sole cuore amore”, ma di canzoni con tutti i crismi che richiedono una certa attenzione per essere vissute appieno. La speranza è che ci siano sempre più persone disponibili ad ascoltare, con orecchie aperte e sveglie.

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La recensione Tutto è Guerra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-22 08:30:00

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