Andrea Fabiano La timidezza delle chiome 2020 - Cantautoriale

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Andrea Fabiano: La timidezza delle chiome

Se ci troviamo in un bosco e alziamo lo sguardo verso l'alto potremmo avere la percezione che le fronde degli alberi arrivino quasi a sfiorarsi, senza mai toccarsi, come se volessero mantenere una certa distanza le une dalle altre. Ne deriva l'immagine di una natura che si compone di tasselli, come se fosse un mosaico sospeso in aria.

La timidezza delle chiome, primo album in studio del piemontese Andrea Fabiano, richiama proprio il fenomeno descritto dal botanico francese Francis Hallè nel lontano 1938; gi alberi entrano in sintonia tra loro spartendosi l'aria e la luce, con le loro foglie che cercano di non disturbarsi a vicenda. Volendo riprendere questo concetto nel nostro particolare momento storico, parleremmo di "distanza sociale", l'orribile formula a cui ci siamo abituati negli ultimi tempi. Il cantautore di Novara però applica piuttosto il fenomeno della timidezza delle chiome a quello della sua timidezza, vissuta come maniera di vivere i rapporti interpersonali in maniera discrezionale.

Ne sono venuti fuori sette brani che formano una sorta di concept album, un'indagine sulle tecniche utilizzate dagli uomini per sopravvivere all'interno della società contemporanea. Nella prima parte del disco Fabiano attenziona i testi sul concetto di distacco e, nella seconda parte, affronta invece la tematica della vicinanza. In mezzo c'è la title track, spartiacque ideale tra i due desideri. In punta di piedi e con la discrezione che appunto lo contraddistingue, il cantautore ci offre una visione della sua personalità intima e minimale. Tra i brani migliori troviamo certamente quello che apre il disco, "Animale", testo profondo e pieno di sentimento, insieme all'altro brano simbolo "Carne tremula", una canzone che vibra di sensazioni e di contatto. "Un luogo altro", che era stato il singolo apripista del disco, è posto a chiusura del lavoro: si tratta di un pezzo sensuale e poetico che esalta la scrittura "pensata" e intima dell'autore.

I brani sono fragili, secchi, come le foglie che non si toccano e che irrimediabilmente in autunno cadranno a terra, ma custodiscono al loro interno una forza vitale e spirituale immensa.

La timidezza delle chiome è un esordio discografico emozionante e puro, scritto e interpretato da un cantautore che ha qualcosa da dire e lo fa per bene, con il suo carattere introverso e con una spinta naturale che profuma di verità artistica.

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La recensione La timidezza delle chiome di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-06 18:13:00

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