Alessandro Martinelli Past And Present 2021 - Strumentale

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Un'ora di musica intensa ed evocativa nell'esordio per piano solo del producer torinese

Quello di Alessandro Martinelli è una storia interessante: musicista fin da piccolo, ormai da qualche anno è un dj e produttore di rilievo nella scena techno e del clubbing torinese, con all’attivo una serie di lavori discografici a nome Alex Mine, di cui l’ultimo, ‘Ipsum’, è del 2019. Facendo di necessità virtù durante il lockdown e i mesi successivi, Alessandro ritorna al primo amore, il pianoforte, e pubblica adesso, con il nome di battesimo, un lavoro interamente strumentale per piano intitolato significativamente ‘Past and Present’. Dalla sua esperienza come produttore di musica elettronica Alessandro si porta dietro più di una cosa: sicuramente, almeno in parte i droni e gli ambienti che fanno da tappeto alle melodie del piano, un layer importante per dare spazio e profondità ai pezzi che a volte si prende, sempre con discrezione, la scena (UNTIL THE END - Perseverance). Poi una certa visione cinematografica, un senso di evocatività che si gioca su grandi spazi e melodie intense. Prendendosi tutto il tempo che gli serve: ‘Past and Present’ è un album lungo, più per il numero di tracce che per la loro lunghezza media, un po’ al contrario di come succede nella techno e derivati. I 14 brani sono le tappe di una sorta di racconto di formazione emotiva, una discesa e risalita negli abissi della mente in lotta con perdita, identità, sogni, alla ricerca di senso, scandito dai sottotitoli che situano ogni brano nella geografia emozionale del tragitto. Partire da INTROVISION - Inception e arrivare a UNTIL THE END - Perseverance è un viaggio intenso, più di un’ora a passo lento. Un racconto in cui però non è troppo difficile orientarsi senza perdersi grazie ad una visione melodica ben a fuoco, che pure ci sembra venire, consciamente o meno, da un certo modo di fare musica elettronica: molti brani sono costruiti su frasi che si ripetono e si agganciano facilmente in testa, melodie evocative che sembrano aprire squarci su angoli misteriosi o recessi lontani (EXPO - Loss , DROP - Identity). Altri invece appartengono ad una dimensione più contemplativa ed eterea, dove emergono anche elementi più propriamente classici del lavoro (VOID - Despair, LOST SOUL - Perception). ‘Past and Present’ si gioca insomma in questa alternanza, un lungo album da mettere su e da poter vivere in modi diversi , in altri seguendo il ritmo della melodia e del racconto. In ogni caso un inizio interessante per un percorso “spin off” come questo, che magari in futuro sarebbe interessante anche vedere più ibridato con il progetto di partenza di Martinelli. Come in fondo già succede in parte nella conclusiva VOID (Bonus Version) - Chance, dove si ripropone un brano con aggiunta di effettistica più marcata.

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La recensione Past And Present di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-16 14:53:34

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