Un disco roccioso con delle sfumature ricercate, su un percorso bizzarro e di spessore
And the Bear è il progetto solista del polistrumentista francese Alexandre Manuel, residente nelle Marche dal 1998. La sua carriera come musicista bizzarro e di spessore inizia all'interno di vari collettivi di livello in tutta la regione: uno degli ultimi gruppi da ricordare sono i The Quite Collective di matrice art rock, con molte influenze shoegaze. Dopo aver pubblicato diversi ep interessanti, nel 2018 nasce questa sua nuova creatura per un percorso sperimentale senza confini mescolando al meglio tutte le strutture digitali ed elettroniche con melodie delicate su un muro di synth infiniti.
Il primo album in studio, This Is the Darkness I Used To Tape, prodotto per l'etichetta Valvolare Records nasce con il desiderio di sentirsi liberi e leggeri, utilizzando tutta la strumentazione accumulata (synth,distorsori, ukulele e molto altro) senza l'uso di elettronica e computer. L'insieme viene dal cuore e suona originale come un carillon antico, per un risultato ottimo che da una svolta preziosa al lavoro.
Il tutto si apre con Goethe, che accompagna una chitarra dolce e silenziosa, a cui si collega la seguente Broken Words che narra un inno all’innocenza come simbolo di protesta e dove un rumore di fondo apre il basso oscuro e incastra una voce robotica. Una traccia lineare, che gioca molto con l’effettistica del synth, qui luminoso e importante. Lo stesso discorso si segue sul tempo irregolare di Are You in Time Out There, con una linea vocale più fresca, dove il richiamo a Brian Molko dei Placebo è evidente. Nel suo contorno una composizione che innalza nuove atmosfere sensibili. La suite strumentale Fray of Stone si libra su un’aria nuova e psichedelica, mentre le voci infantili di bambini in lontananza e la strumentale electro wave fanno di This is The Darkness I Used to Tape una traccia rocciosa e orecchiabile. Verso la fine troviamo un loop temporale su Misunderstandings, che si spegne nel finale, per poi incontrare il mondo spaziale di Lost Believers, una traccia ripetitiva ma dal forte gusto emotivo. Chiudiamo con Last Goodnight, che vede la collaborazione di Elisa C cantautrice carismatica per una chiusura notevole.
And the Bear si cimenta nel suo ricco percorso meticoloso, per un disco che ci accompagna in un paradiso invisibile da attraversare ad occhi chiusi.
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La recensione This Is The Darkness I Used To Tape di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-10 18:04:00
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