Un brano che parla di disordine interiore senza nascondersi, evitando di fuggire il dolore.
C’è una fragilità che si maschera da ritmo, e Tutto Storto, il nuovo brano di Filippo Poderini in collaborazione con Ys Lavey (al secolo Paolo Caputo, già Young Signorino), la mette in scena come un ballo stanco, accennato davanti allo specchio di una stanza troppo piena di pensieri.
La struttura sonora è agile, quasi ingannevole: con una base che flirta con il post-punk elettronico senza mai abbandonare un certo gusto popolare, à la Achille Lauro. Ma è solo apparenza: la leggerezza, qui, è superficie. E sotto c’è tutto il peso di ciò che ci portiamo dietro senza volerlo: una mente che inciampa, un cuore che non tiene il passo.
Il testo si muove tra confessione e constatazione, evitando il pietismo ma senza sfuggire al dolore. Non serve essere “scoppiati” per crollare, basta il peso quotidiano di una fatica che nessuno vede. Ecco allora che il cervello, come una gamba rotta, chiede attenzione. Cura. Tempo.
L’intervento di Ys Lavey è un’incursione obliqua, quasi surreale. Il suo flusso visionario, scomposto, personale, si infila tra le pieghe del pezzo come una lama lenta. Parla della sua “casa di carta”, delle emozioni che rischiano di sciogliersi al primo pianto. È un momento di straniamento, che rompe l’intimità malinconica della prima voce e apre una parentesi allucinata, ma non meno sincera.
Il risultato complessivo è un brano che vibra in una zona grigia, dove l’inquietudine diventa estetica e il disagio trova forma senza bisogno di alzare la voce. Si può ballare certo, ma è un ballo che si fa coi propri fantasmi, sgraziato e tenero allo stesso tempo.
Non è un pezzo perfetto, e non vuole esserlo. A tratti la produzione sembra quasi contenersi, come se avesse paura di prendersi troppo spazio, lasciando in sospeso certe potenzialità espressive. Ma c’è una coerenza nel restare sottotono: questo miscuglio di pop, punk è, in fondo, un piccolo atto di sincerità. Un brano che non ti dice che andrà tutto bene, ma che forse per tre minuti ti fa sentire meno solo nel tuo disordine.
---
La recensione Tutto Storto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-13 09:27:46
COMMENTI