Bikini The Cat Me, you and the Superheroes 2008 - Rock, Punk, Pop

Me, you and the Superheroes precedente precedente

Il ritorno del felino veronese era decisamente atteso, in virtù degli interessanti segnali di vita nascosti tra la pieghe della coolness un po’ retorica del precedente “Cold Water, Hot Water, Very Hot Water” (2005). E allora, com’è venuto questo “Me, You And The Superheroes”?

In primis, la micia ha ridotto il numero dei pezzi e curato maggiormente gli arrangiamenti giocando con un gomitolo di idee semplici ma ben sviluppate (al solito, bastano chitarra-basso-batteria e un po’ di gusto). Naturalmente ha mantenuto affilate le unghiette post punk, assestandoci alcune tra le sue zampate più precise di sempre (ammetto il mio imbarazzo nella scelta delle ferite preferite, sicuramente l’arrembante uno-due iniziale di “Next To” e “Where Is The Kino?”, il fiume in piena “Big Fat Mama’s Spell” e la stralunata “Rijeka”).

Soprattutto la cantante e chitarrista Leila ha lasciato perdere ammiccanti intonazioni di default in favore di un timbro più divertito ed ingenuo, assecondando la vena fumettosa della copertina da lei curata (si ascoltino - e le si perdonino - gli eccessi di zelo del singolo “Superheroes”, o la dolce catarsi al chiaro di luna di “Real Mirage”): era il passo felpato da fare, dare un’impronta un po’ azzardata ma più personale a certi sfruttati profili sonori che, partendo da sbilenche chitarre ruggenti Anni Novanta (mutuate dalla lineare urgenza delle Elastica) arrivano a lambire attualissime marcette dancefloor che fanno sì molto copertina NME, ma che sanno indubbiamente metterti il pepe al culo (sarà il charleston in levare del nuovo batterista Gianni Brunelli, saranno i coretti di rinforzo, sarà l’ispirato songwriting che permea ogni brano, chissà).

Una feconda collisione che se in questo radioso inizio del 2008 non suona affatto innovativa, fa comunque girare il disco a dovere da capo a coda (e scusate la battuta). I Bikini dimostrano di non essere stati un fuoco di paglia, ma un trio che si sta ritagliando un immaginario rock sempre più giocoso e orecchiabile, apparentemente indirizzato su un sentiero che in futuro potrebbe condurli alla piena maturità stilistica: quindi, per ora, meno YYY e più BTC, più umani più veri, altro che supereroi. Accorrete numerosi ai loro concerti.

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La recensione Me, you and the Superheroes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-14 00:00:00

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