disordine

La sensazione di caos, inaspettatamente ordinato. Un pandemonio poliedrico di generi, cucinati ed impiattati ad hoc, che sfociano in un ascolto incontrollato, quasi nevrotico. In 15 chirurgici minuti viene racchiusa una vasta gamma di emozioni personali, partendo dall'ansia, passando per la disillusione e la consapevolezza, nel sacrificio, nel disordine, nella rabbia.
In un mondo in cui l'attenzione rasenta lo zero, in cui il sistema vorrebbe metterci fretta e farci sentire vecchi, "disordine" risveglia e scuote l'animo. Per l'autore è una dimostrazione, un enorme traguardo: è la conferma che da indipendenti, anche senza etichetta discografica, produttori, ufficio stampa e booking, si può trovare il proprio posto nel mondo.
Si può puntare in alto mantenendosi integri e si può fare con stile.