Sanremo 2016: sicuri che i rapper siano andati male? Un’analisi del televoto

In questi giorni si è molto discusso degli "abbandonati" dal televoto di Sanremo, ma siamo proprio sicuro che il rap italiano sia andato così male come dicono?

sanremo 2016
sanremo 2016

Negli ultimi giorni, com’è normale, si sono susseguite da parte dei siti specializzati una serie di analisi sulle performance dei rapper in gara a Sanremo 2016 (come tutti sapete, erano Clementino e Rocco Hunt). Secondo alcuni commentatori, la loro prova non sarebbe stata particolarmente efficace soprattutto alla luce della classifica finale: Clementino settimo, Rocco Hunt nono. Insomma, i telespettatori non avrebbero apprezzato le canzoni in questione, dimostrando il fatto che non erano particolarmente belle e azzeccate e che il rap italiano è inevitabilmente in declino, almeno per il grande pubblico. Eppure… Proprio sicuri che le cose siano andate così?

Analizziamo il funzionamento dei voti. Nelle prime due serate della kermesse canora, la classifica veniva determinata per un 50% dal televoto e per un 50% dalla sala stampa (ovvero tutti i giornalisti accorsi a Sanremo, che seguono la gara da un’apposita area all’interno dell’Ariston). Idem per la terza, dedicata alle cover; nella quarta, i 16 big in finale (tra cui appunto Rocco e Clementino) venivano giudicati, citiamo dall’informatissimo TvBlog,dal televoto (che pesava per il 40%), dalla Giuria di Esperti (30%) e dalla Giuria Demoscopica, composta da 6000 persone rappresentanti di un campione di consumatori e acquirenti di musica, acquistata su qualunque tipo di piattaforma”. Per l’ultima serata, “azzerati i precedenti voti, nuova votazione con sistema misto, sempre con Televoto (40%), Esperti (30%), Demoscopica (30%)”.

La cosiddetta giuria di esperti era formata da diverse personalità, non tutte provenienti dal mondo della musica e/o necessariamente ferrate in fatto di musica, almeno all’apparenza. Presidente della giuria, Franz Di Cioccio della PFM (classe 1946); seguono Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar (classe 1963), il regista Fausto Brizzi (classe 1968), la vedova di Pavarotti Nicoletta Mantovani (classe 1969), la storica voce radiofonica Federico L’Olandese Volante (classe 1950), l’ex veejay e presentatrice televisiva Valentina Correani (classe 1982), il compositore e figlio di Mina Massimiliano Pani (classe 1963) e l’ex veejay e presentatrice Paola Maugeri (classe 1968). Insomma: i musicisti presenti in giuria sono tre su otto, e l’età media dei membri è di circa 50 anni, nessun under 30 e una sola under 40. Non ci è dato di sapere i criteri con cui è stato selezionato questo comitato e perché sia stato preferito un membro piuttosto che un altro. La giuria demoscopica, invece, è stata selezionata tra coloro che ACQUISTANO musica; cosa che tendenzialmente esclude tutti coloro che scaricano illegalmente e/o ascoltano su Spotify – il che può essere considerato giusto o meno, ma comunque è un dato da tenere presente.

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L'articolo Sanremo 2016: sicuri che i rapper siano andati male? Un’analisi del televoto di Marta Blumi Tripodi è apparso su Rockit.it il 2016-02-17 14:27:00

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