Questo approccio prende forma nel nostro primo lavoro, L’ospite. Il titolo dell’album e quello dei singoli brani rappresentano un percorso di introspezione diviso in dieci tappe in cui una coscienza razionale cerca di penetrare l’abisso della depressione. La scelta dei titoli in italiano nasce dal desiderio di rinforzare la coesione del disco con un impianto narrativo di labile accenno, vista l’assenza di testi e di parti cantate. Anche se parte di un unico percorso, ogni singolo brano è autonomo. Coincide con una fase specifica di una presa di coscienza individuale, a cui fa da soundscape.
Siamo fermamente convinti che ogni ascoltatore che abbia il coraggio di prendersi cinque minuti per fare i conti con sé stesso possa riconoscersi nell’impronta intimista che abbiamo voluto dare al nostro lavoro. Vogliamo che a emergere sia la musica stessa, e perciò abbiamo rinunciato ad apparire. Ci esponiamo a volto coperto perché vogliamo che l’attenzione sia rivolta al nostro lavoro e non alle nostre brutte facce da culo: VLNA è un esercizio di assenza, un farmaco al protagonismo senza senso che ha saturato il nostro vivere.
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L'articolo Biografia VLNA di VLNA è apparso su Rockit.it il 2025-06-06 22:46:29