Gianluca Pacini Abitudine 2019 - Cantautoriale, Folk, Alternativo

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L'esordio del giovane cantautore pugliese, idee e personalità in una scrittura intensa ma ancora da levigare

Una chitarra acustica, un pad o un violoncello a fare da discreto sottofondo, qualche nota di piano ogni tanto (’Luci del nord’); questo l’orizzonte musicale soffuso e a tratti evanescente su cui si muove la voce del giovanissimo Gianluca Pacini nei sei brani del suo esordio ‘Abitudini’. Un movimento circospetto, con la prima parte del disco caratterizzata da lunghe parti strumentali in cui la voce si insinua solo alla fine, con pochi versi ripetuti (’Adoro chi sei’), o non compare affatto (’Risvegli’). Gradualmente Gianluca si prende più spazio, prima ripetendo poche frasi come mantra (’Luci del nord’), poi con testi più articolati e protagonisti dei brani, fino alla conclusione con i due brani più complessi e lunghi, ’Terapia intensiva’ e ’Abitudine’. ”Non vedo che il riflesso di una vita già passata davanti a me” è il verso d’impatto che chiude un disco a metà fra un certo tipo di songwriting alla Elliot Smith e un’intenzione vocale che richiama anche Alberto Ferrari (sarà leggera somiglianza del timbro) e i Verdena; un album per certi versi ancora acerbo, ma che dietro la rudimentale semplicità nasconde idee e carattere.

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La recensione Abitudine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-06 16:05:35

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