Hyperpop, avant-pop, sintetizzatori e seminterrati post-apocalittici nel disco d'esordio di Troyamaki
I club techno berlinesi avrebbero un nuovo eroe, ma Troyamaki non accetta questa responsabilità. Il locale è interrato, con i muri scrostati, le luci stroboscopiche e la cassa in quarti che picchia come un fabbro. Non si vede nulla, tranne le sagome di chi balla con pantaloni attillati e catene al collo. Il musicista abruzzese non è tra la massa sotto cassa, né sul palco. È di fianco a noi a dirci: "ma tu guarda questi...", mentre tira fuori la mano dalla tasca dei pantaloni in pelle e la passa sulla testa rasata.
DISKO VENDETTA è hyperpop, avant-pop, anti-pop. È l'album di esordio, dopo due mixtape, di Troyamaki, musicista già noto nella scena italiana grazie alle collaborazioni con Pop X, Hello Mimmi e b.estye. Non si prende sul serio e i suoi testi sono uno schiaffo in faccia a chi si aspetta di trovare il classico rave berlinese. È di più. È ironia, cassa in quarti, Eiffel 65, Gigi D'Agostino, ma con l'obiettivo opposto. DISKO VENDETTA prende il pop, la dance e la techno. Le velocizza del 200% e lancia tutto contro chi vuole prendere la musica troppo sul serio. "Vediamo se riuscite a ballare anche su questo", sembra chiedere Troyakami.
UN BACIO SULLA TEKNO, Per Elisa di Beethoven con un sintetizzatore glitch che fa tremare i muri. Ma che cosa sto ascoltando?! Ma cosa me ne frega? Finisco il disco con gli occhi aperti sbarrati, la bocca spalancata. LSD provata. Insieme al musicista, Boyrebecca, Nerototale e Christiannife hanno collaborato ognuno a una traccia del disco. Un A-Team dell'hyperpop italiano, che irrompe nei seminterrati berlinesi e cambia le regole della musica da rave. Mi piacciono i dischi ben riusciti.
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La recensione DISKO VENDETTA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-17 00:00:00
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