Bee Bee Sea: This is Mantova

Day Ripper, il terzo album in studio per la formazione mantovana, è un lavoro frutto della frustrazione che costringe i tre ragazzi alla monotonia di un impiego banale. Un disco a metà tra le sonorità garage rock e lo spirito distruttivo del punk inglese

I BBS vestiti da spose nelle foreste mantovane - PH. Chiara Gambuto
I BBS vestiti da spose nelle foreste mantovane - PH. Chiara Gambuto

I Bee Bee Sea, nel mio caso, rispondono a una richiesta empirica. Presupponendo che almeno una parte degli artisti coevi condividano i gusti col sottoscritto, mi sono sempre chiesto: perché non esistono band nazionali con un sound che ricordi anche vagamente i miei ascolti?

 

Sì, insomma, mi sarei accontentato di una mezza fake cover band dei primi Arctic Monkeys, poi un giorno mi sono imbattuto in un trio mantovano a metà tra i ritmi scalmanati degli Hives e il sound retrò dei The Frights  che, per noi quasi trentenni cresciuti con l’indie rock inglese dei primi anni duemila, rappresenta la manna dal cielo. Non è un caso, la prima volta che vidi Wilson e company all’opera fu proprio al Bloom, un locale d’altri tempi, il tempio dell’underground italiano, un club sperso tra i confini delle province lombarde. Una cattedrale in mezzo al deserto, ubicata nel niente e, forse proprio per questo motivo, in grado di farci sentire ovunque, anche in uno scantinato di Seattle o Birmingham.

L’habitat ideale per una formazione così energetica e casinista, i BBS si erano già esibiti al MI AMI nel 2018 scatenando un delirio di pogo e stage diving come non si vedevano dai tempi dei POP X. Del resto, i testi sono potenti quanto l’efficacia musicale della band, ancor più per un orecchio estero abituato alle “sonorità internazionali”. Quello sul palco MI FAI è stato l’ultimo concerto prima di un tour che li ha fatti sbarcare in America dove - tra recensioni nei siti specializzati e un vecchio brano, The Garage One, divenuto colonna sonora della fortunata seri televisiva Shameles -  il trio di Castel Goffredo sembra riscuotere più riscontri che nello Stivale.

video frame placeholder

Alla base del loro successo la determinazione con cui hanno trasformato i propri limiti in punti a favore, creando video a basso budget che sono capolavori del cringe, mutuando le imperfezione derivanti da un'impostazione DIY nella propria arma migliore, cartina di tornasole di uno stile autentico, diretto, così genuino da esser spesso registrato in presa diretta. Reagendo alla vita con del sano rock operaio. Day Ripper, edito per l’etichetta bergamasca Wild Honey, non è solamente il terzo lavoro in studio per il power trio, e anche il più potente, nato, come ammettono gli stessi autori, dalla frustrazione che è andata crescendo nel corso degli anni, giorno per giorno, la stessa tensione elettrica percepibile nel sound della band come nei furiosi attacchi allo spazio di Jamie Vardy, nel suo stile disperato nel giocare a calcio che ricorda da vicino l’attitude dei BBS: come se ogni scatto fosse l’ultimo scatto, come se ogni riff fosse l’ultimo riff. No, non ho citato l’attaccante inglese a caso. La storia dei Bee Bee Sea ricalca alla perfezione la tipica parabola della working class inglese, la rabbia dei gruppi punk formatisi nei sobborghi, quell’ignoranza distruttiva tipicamente british che contraddistingue i libri di Irvine Welsh reinterpretata in salsa burro e salvia.

video frame placeholder

Una commedia alla Scemo e più scemo in chiave garage rock, frutto del nichilismo di chi proviene dal nulla, l’inadeguatezza di una band squattrinata, eppure nulla di tutto ciò ha impedito ai BBS di girare l’Italia e l’Europa a bordo di un’auto sgangherata, arrivando persino a esibirsi sul prestigioso palco del Pickathon in una delle città più hipster degli USA, Portland. "Raised inside a maze just like mice" recita la traccia d’apertura dell’album Daily Jobs. Questi sono gli inni dei disincantati e dei dimenticati, chiusi in un tetro ciclo di lavoro insoddisfacente e sogni impossibili.

E allora sogna in grande. Fa quello che ami. E, soprattutto, fanculo a tutto il resto. Se c'è un messaggio che lascia Day Ripper, è proprio questo. Come Jamie Vardy, che si è fatto strada nel mondo del calcio continuando a fare l’operario, che ha rifiutato le proposte dei maggiori club inglesi per rimanere al Leicester continuando a giocare il suo calcio sporco e polveroso da campo di provincia. Si può diventare grandi anche in un’altra dimensione, rimanendo sempre sè stessi ed evitando di vendersi. Il lavoro debilita l’uomo, ma non scalfisce il sound dei BBS.

video frame placeholder

---
L'articolo Bee Bee Sea: This is Mantova di Marco Beltramelli è apparso su Rockit.it il 2020-10-12 09:00:00

Tag: album

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia