Caramelle cinesi

Caramelle cinesi

Cranchi

2011 - Cantautoriale, Folk

Descrizione

Caramelle cinesi assaggiate da Ale G…

Il suono di chitarra arriva dritto come il fischio di un treno che dà inizio ad un viaggio, in cui si intrecciano i cammini di figure maschili e femminili, perse nei loro labirinti sentimentali. Questo è “Caramelle cinesi”.
Può un amore svilupparsi, essere vissuto alla stregua di un componimento, avere un inizio ed una fine..un punto e a capo?
Ce lo racconta Marco Polo che, nel suo peregrinare rievoca la donna amata in tutta la sua femminilità, provandone nostalgia. Ma sarà vero?
E si prosegue con gli interrogativi di Ulisse che domanda alla lontana Penelope “Tu cosa vedi?”, la dolcezza del pianoforte ci conduce a quel mare che riempie la vista dei due innamorati, facendoli incontrare di nuovo in uno spazio senza tempo.
Ed ecco che, però, da un cilindro musicale sbuca l’incomunicabilità umana, causa di incomprensioni tra uomo e donna che si allontanano inevitabilmente; ne sa qualcosa Anna O che si chiede quale sia la vera identità del sentimento che si è impadronito di lei. Ma l’amore ideale ha la capacità di dipanarsi come un filo invisibile, indistruttibile che si appiccica all’innamorato che ne è vittima, anche quando l’oggetto del suo desiderio non è più disposto a seguirlo...
Queste caramelle cinesi lasciano un sapore dolciastro in bocca, quasi ti verrebbe voglia di mangiarne altre per capirne la vera natura, quell’alternarsi di sonorità melodiche che ti prospettano momenti idilliaci, in realtà accompagnano la nuda quotidianità sentimentale, fragilità, contraddizioni. Una vita liquida.

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