IO e la TIGRE: ascolta il nuovo album "GRRR POWER" e leggi l'intervista

Oggi vi presentiamo in anteprima il nuovo album di IO e la TIGRE, "Grrr Power"

Oggi vi presentiamo in anteprima il nuovo album di IO e la TIGRE, "Grrr Power", che sarà pubblicato il 30 ottobre da Garrincha Dischi con allegata una fanzine realizzata per l'occasione, con i contributi di tanti colleghi, amici e addetti ai lavori sul concetto che dà il titolo al disco. Un coro di voci che si uniscono a quella della band, che abbiamo intervistato per farci raccontare tutto sull'album e sull'intero progetto.

Vorrei intanto ringraziarvi per avermi coinvolta chiedendomi un contributo per la fanzine sul concetto di "Grrr Power". Trovarmi davanti al foglio bianco e un tema così ampio e completamente libero per me è stata una seduta di autocoscienza. Ed è da lì che vorrei partire per raccontare tutte le novità di IO e la TIGRE perché insieme al disco esce appunto questa fanzine un po' come si usava una volta, raccontatemela voi.
La fanzine nasce da una riflessione legata al fatto che il grrr power per come lo intendiamo noi è un concetto molto legato alla nostra storia e quindi al fatto di entrare nella tana della tigre, affrontare le proprie paure e accettare la sfida di uscirne cambiati, che anche un po' quello che ha dato origine al nostro nome ed è stata la ragione per cui abbiamo deciso di suonare insieme. Nasce dal desiderio di condivisione, perché grrr power per noi è un concetto collettivo, non si lega a una dimensione individuale ma si rivolge e trae il suo nutrimento da una dimensione d'insieme, quindi la fanzine è il luogo più naturale. Inoltre è un concetto che riteniamo smarcato dal genere sessuale, quindi, oltre a tante donne che per vari motivi riteniamo siano motivo di orgoglio per quello che è il loro percorso personale, abbiamo incluso all'interno di questo progetto anche delle firme maschili.

I contributi che avete ricevuto in generale come sono stati? Qual è l'aspetto che è emerso di più?
Barbara: la cosa che mi ha colpito molto e che è venuta fuori è l'idea che le persone che abbiamo coinvolto avessero il desiderio di comunicare il loro bisogno di lottare e mobilitarsi, scendere in campo per far sentire la propria voce e per dare risalto alla propria diversità e al loro modo di essere che non è conforme ai cliché. Il sottolineare l'importanza di continuare a lottare per qualcosa in cui si crede. Mi ha colpiao perché l'ho sentito come tema ricorrente in ogni persona che ha risposto questo desiderio, questo bisogno di sentire il grrr power, di identificare la nostra richiesta di grrr power in questo bisogno di affermare se stessi e di accettarsi così come si è andandone fieri. È un pensiero che mi ha dato molto coraggio.

Da un punto di vista tecnico, grafico, come ci avete lavorato?
Barbara:
Alla fanzine ci sta lavorando una ragazza, Maria Gloria Posani, che è un'appassionata e studiosa di fanzine. Antonia (Peressoni, di Garrincha Dischi, ndr) si è messa in contatto con lei che ci ha rimandato indietro i materiali impaginati. C'è una parte con i contributi che abbiamo raccolto sul concetto di grrr power,  e una con dei ritratti di personaggi a cui non abbiamo potuto chiedere il contributo ma che sono importanti per noi. È venuto fuori un lavoro fichissimo. Maria Gloria è riuscita a cogliere l'essenza delle fanzine degli anni '80 e '90. Io ero una grande fan delle fanzine, ne ho collezionate tantissime e c'è stato un periodo a metà degli anni '90 insieme a delle amiche avevamo creato una fanzine, quindi la cosa che mi è piaciuta molto è che è riuscita a dare a questa fanzine quel sapore un po' punk vecchio stile. Il messaggio ti arriva diretto, per cui è anche attuale.

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Nel primo video estratto dall'album, "Se entrambi i nostri aerei cadessero", vi lanciate col paracadute. Dev'essere stata un'esperienza pazzesca, me la raccontate?
Barbara:
allora sul lancio abbiamo due storie completamente diverse. La cosa è nata in maniera molto divertente perché io sin da bambina sogno di volare, non nei sogni, proprio nella realtà. Mia nonna chiudeva tutte le finestre perché io mi arrampicavo, mi mettevo a cavalcioni sul davanzale e la chiamavo: "Guarda nonna prima o poi imparerò a volare!", e lei terrorizzata. Sono sempre stata attratta dalle altezze e quindi con un'amica, Maya Bagnolini (ci tengo a dirlo perché è stato grazie a lei che poi abbiamo avuto l'idea di questo video), avevamo deciso di lanciarci insieme per consacrare la nostra amicizia. Poi per varie vicissitudini legate al meteo abbiamo rimandato. In studio con Aurora, stavamo facendo il mixaggio, dall'etichetta giunge voce che questo pezzo piace tantissimo, e sarà il primo singolo, per cui avremmo dovuto fare un video. Io scherzando dico "Dai Aurora, se entrambi i nostri aerei cadessero apriamo il paracadute, ci lanciamo e va bene così" e lei mi guarda con quel sorriso come a dire "Dai scema non dire cavolate". Quando ha capito che avremmo girato davvero questo video è sbiancata. L'ho anche ammirata moltissimo perché poi ha affrontato questa paura. 
Aurora: allora, devi sapere che da piccola guardavo i film di Hitchcock perché li guardava mia mamma e sono rimasta traumatizzata da "Vertigo". Il mio incubo ricorrente è questo: trovarmi sul balcone in pendenza di un grattaciel, senza parapetti, sdraiata mentre cerco di rimanere vicina alla parete perché ho paura di cadere. Solo raccontando questa cosa ho le mani sudate e non scherzo. Comunque, ho pensato che potesse essere una buona occasione per far cessare questo incubo ricorrente, inoltre quella settimana avevo preso molti voli per lavoro quindi ero anche tranquilla, anche perché mi piace viaggiare informata. Sono una di quelle persone che quando prende un aereo cerca di sedersi dalla parte delle uscite di sicurezza così in caso di emergenza è sul pezzo. A quel punto ho voluto verificare lo stato di salute della persona con cui mi sarei lanciata, gli ho chiesto se si tenesse controllato. Non ho una visione fatalista della vita quindi ho voluto vedere le evidenze, e soprattutto gli ho chiesto "Se ti venisse per caso un infarto, in quella situazione cosa devo fare? Scalarti per trovare il gancio per aprire il paracadute?" e lui mi ha risposto "Stai tranquilla che se a me viene un infarto moriamo entrambi" e lì ho capito che la situazione era totalmente fuori dal mio controllo.
B: no, prima gli hai chiesto "Hai fatto un'elettrocardiogramma?"... è stato un interrogatorio (ride)

Questa è proprio l'essenza del grrr power, affrontare le proprie paura, lanciarsi in nuove sfide.
A:
infatti sono salita su quell'aereo, Barbara era la persona più felice del mondo e io ero lì che non capivo tutta questa felicità. Io avevo una paura che era incredibile, in quell'aereo tu vieni legato al tuo istruttore, in quel momento capisci che lui è l'unica persona che ti potrà salvare. In quel momento era la persona più importante della mia vita, mi sono dovuta fidare di un totale estraneo che aveva in mano il paracadute e la mia sopravvivenza. Lì capisci come la paura ti possa cambiare le percezioni, me lo sarei sposata quell'uomo. Poi lui ci ha dato la spinta, siamo andate in caduta libera a 200 km/h per un minuto che è durato dieci anni. In quel minuto per me è stata violentissima l'esperienza, perché ho provato la totale perdita del controllo e ho capito che a volte anche se perdi il controllo poi non succede nulla. È stata un'esperienza da cui sono veramente uscita trasformata perché quei 7 minuti di volo hanno attivato tutta una serie di riflessioni sul controllo e sulla fiducia che mi hanno modificata, quando sono atterrata ero una persona diversa. Il fatto di accettare la sfida del cambiamento è stata per me un'esperienza di girl power per quello.
B: sicuramente il grande potere della paura è che nei momenti in cui l'affronti ti permette di trovare la cura.

Ne siete uscite rafforzate come band?
B:
sì, vivere in una band in due è come vivere un matrimonio, una relazione stretta, quindi ci sono momenti d'incontro e momenti in cui ci si scontra più o meno forte, però cerchiamo sempre di trarre da questo nostro incontro/scontro la forza per migliorarci, per andare avanti, per unirci sempre di più. Quindi da ogni esperienza usciamo cambiate, sicuramente migliorate l'una nei confronti dell'altra.
A: io non l'avrei mai fatto non fosse stato per la Babi, infatti la prima cosa che ho fatto quando sono atterrata è stato ringraziarla perché è stato molto commovente, ci siamo abbracciate.

Entriamo un po' nel merito del disco, c'è questa sensazione di catastrofe imminente un po' ovunque, che qualcosa al di fuori del nostro controllo stia per accadere. È così?
A:
 è così, c'è molta paura dentro e la conseguente forza per riuscire a non esserne schiacciati. Ad esempio "Il bisonte" è una canzone sull'ansia. C'è stato un momento nella scrittura del disco in cui stavo affrontando un periodo di grossa ansia e non riuscivo più a scrivere, e a un certo punto Barbara mi ha suggerito di scrivere di questa ansia e questo mi ha aiutato mettere in canzone quello che stavo vivendo, mi ha sbloccata. Anche in questo caso IO e la TIGRE è stata una terapia, a un momento di difficoltà si è trovata una soluzione che poi si è estesa anche ad altri ambiti.

Mi raccontate "Ti prendo a pugni" invece?
B:
 l'avevo scritta io nel 2012 quando ancora io e Aurora eravamo separate. Siamo state 10 anni senza vederci dopo l'esperienza che avevamo avuto insieme nell'altro gruppo quindi lei non era più presente nella mia vita in quel momento. Stavo vivendo un momento terribile, uno tsunami aveva scardinato la mia vita, non avevo più alcuna certezza e quindi ho scritto una manciata di canzoni che non ho mai avuto il coraggio di suonare con nessuno perché fin da piccola mi hanno sempre detto che non ero adatta a cantare, che non ero abbastanza intonata. Parlando con Aurora le ho detto che avrei voluto affrontare questa paura, e anche qui è stata una grande prova di grrr power. Questa canzone è dedicata a una persona molto coraggiosa che ha visto il fuoco che c'era nella mia anima e anziché scappare mi ha aiutato a superare la crisi. 

Visto che abbiamo parlato di essere fuori dai cliché, di cercare una propria strada, qual è secondo voi la cosa che vi caratterizza fortemente da un punto di vista musicale e che vi tiene lontana dai cliché del genere? Quali sono le novità nel nuovo disco in questo senso?
B:
la grande novità è il processo evolutivo, nel senso che queste canzoni, già dalla preproduzione sono state lavorate con Andrea Comandini, il nostro produttore artistico. Abbiamo lavorato "in tre", e già questo è stato un aspetto innovativo per noi perché di solito Aurora portava la sua idea di canzone con giro di chitarra, voce e testo, io mettevo sopra la batteria e si creava il sound di IO e la TIGRE. Per "Grrr Power" invece c'erano le idee di Aurora, le mie idee, e le abbiamo messe assieme e poi Andrea ha fatto un po' da collante. Quello che secondo noi è stato innovativo oltre a questo è stato che IO e la TIGRE suonano insieme dal 2013, sono passati 5 anni e noi siamo cambiate, non siamo più le persone che eravamo nel 2013 e tutto attorno a noi cambia. Quando stai vivendo un'evoluzione e la stai mettendo nel tuo disco ti vengono mille dubbi, mille interrogativi, mille paure. Poi ci siamo guardate e ci siamo dette "noi siamo questo". È stato illuminante riconoscere il cambiamento.

Il concetto di grrr power include anche quello più classico di girl power. Recentemente le iniziative in questo senso sono aumentate come la nascita della divisione italiana di shesaid.so. Any Other mi ha raccontato di aver mal sopportato in passato i consigli non richiesti di colleghi maschi su come stare sul palco o come suonare uno strumento. Vi è mai capitato di essere state trattate con sufficienza per il fatto di essere due ragazze?
B: 
noi veniamo molto spesso descritte come una band al femminile. Sarebbero interessante vedere facendo una ricerca "IO e la TIGRE" quante volte è stato utilizzato "al femminile" per descriverci. Questa cosa per noi è veramente sminuente. Perché i Verdena non sono una band mista o i Beatles una band al maschile? O i Bud Spencer Blues Explosion non sono un duo al maschile? Anche nei live ci capita di essere chiamate a suonare in occasioni in cui suonano solo donne, le così dette serate in rosa. Grazie di averci chiamate a suonare, però vorremmo essere chiamate perché vi piace la nostra musica, altrimenti pensiamo che vogliano utilizzare il fatto che siamo donne come motivo promozionale. Sul fronte tecnico assolutamente, molte volte ci capita di trovare fonici (e abbiamo sempre trovato fonici maschi a parte in un caso) e molto spesso veniamo trattate come fossimo al primo soundcheck della nostra vita, come stupide che non sanno dove mettere mano. Quando ho iniziato io a suonare la batteria, c'era sempre qualcuno che diceva "Per essere una femmina te la cavi bene". Questo atteggiamento non fa altro che scoraggiare le ragazze nell'avvicinarsi a un certo tipo di genere musicale o a uno strumento. L'importanza della rete Shesaid.so è proprio quello di andare ad agire sul fattore culturale che è la cosa su cui bisogna puntare: l'educazione, diffondere l'informazione a riguardo del fatto che la musica non è un fattore di genere. Puoi suonare qualsiasi strumento se ci metti impegno e volontà.
A: siamo state trattate molto bene in alcuni casi, ma in altri casi davvero con sufficienza, e visto che facciamo la stessa fatica che fanno i maschi nel caricare e scaricare i nostri strumenti, non vediamo perché dobbiamo essere in qualche modo considerate meno capaci. In ogni caso abbiamo la stessa probabilità di fare schifo dei maschi.

Domani sera sarete sul palco di Indie Pride, per un concerto speciale insieme a Cimini e i Botanici. Potete anticiparci qualcosa?
B:
abbiamo messo in atto una gran bolgia, noi cercheremo di dare il nostro contributo tigroso tigrizzando qualcosa di loro, loro proveranno a ciminizzare e botanicizzare i nostri pezzi tigrosi e quindi... non posso svelarti troppo altrimenti poi ti roviniamo la sorpresa!
A: tra l'altro ci saranno delle sorprese anche per noi. Nella serata di Indie Pride saremo sul palco in due insieme al resto della band garrinchana, però nel Grrr power tour avremo una formazione live nuova. Proprio per fare incarnare il concetto di grrr power e cambiamento nel disco, abbiamo voluto dargli una forma anche sul palco. Abbiamo cercato due persone umanamente eccezionali, un ragazzo e una ragazza, proprio per essere inclusive nel concetto di grrr power. Lorenzo Gasperoni suonerà il basso e Simona Sansovini suonerà la seconda chitarra nel live. 


IO e la TIGRE - GRRR Power tour

31 ott - Bologna - Covo Club (release party)
2 nov - Scafati (SA) - Controverso
3 nov - Avellino - Black Blues House
16 nov - Torino - Pop Club
17 nov - Treviso - Eden Club
07 dic - Cesena - Vidia
08 dic - Milano - Ohibò
21 dic - Pordenone - Capitol Club
28 dic - Carpi (MO) - ATP Live Club
04 gen - Ferrara - Blackstar

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L'articolo IO e la TIGRE: ascolta il nuovo album "GRRR POWER" e leggi l'intervista di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2018-10-26 10:14:00

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