Michael The SkillerzBarsminator2025 - Rap, Hip-Hop

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100% Genuine Italian-Made Hip-Hop

Ascoltare Barsminator, il nuovo album di Michael The Skillerz, al secolo Micheal Ducoli, è un po' come andare in una rage room: si entra, ci si sfoga per bene e poi si esce più rilassati, pronti ad affrontare con più serenità la montagna di merda che il mondo ci butta addosso ogni giorno sotto forma di ingiustizie, rotture di coglioni e disfunzioni di vario tipo rispetto al naturale ordine delle cose.

Ad appena una manciata di mesi da Aeternum, disco che ha aperto le danze al suo 2025, il rapper bresciano (per la precisione camuno, ma è meglio non dirlo "se no ciao braghe") torna con 14 tracce schiette, orfane di qualsiasi compromesso. Pezzi che, oltre a incoronare la scena underground come la vera portatrice dei valori più puri dell'hip-hop, attaccano duramente artisti e major che, nel corso degli anni, hanno spremuto l’originale energia sovversiva del rap per scalare le classifiche, svuotandolo della sua autenticità.

Che cosa è rimasto? Un panorama desolante, dominato da mastodontiche etichette discografiche concentrate solo a spremere "musicisti" che, cavalcando il mito della vita pseudo-criminale, scrivono canzoni vuote come un beat senza basso, giocando a travestendosi da tanti piccoli gangster "de noantri" per assecondare il nichilismo di una società che predilige l'apparenza alla sostanza.

Sarà che sono stronzo io che dovrei fare come questi
Tirare su di coca
Fare finta di spacciare droga
Mettere una storia mentre esco dagli arresti
Per poi pulirmi il culo con i testi

Canta Michael The Skillerz in Un Giorno Di Balorda Lucidità Nella Mente Di Uno Sclerato Cronico, la traccia di apertura di Barsminator. In netto contrasto con le mode dell'attuale panorama hip-hop italiano e non solo, Ducoli sfodera in questo suo nuovo disco uno stile che guarda dritto in faccia al rap classico.

Niente autotune, nessuna ostentazione di beni di lusso. Solo barre precise e punchline ben fatte, valorizzate da un flow old school capace di intrecciarsi a un mare di richiami alla cultura contemporanea: dal mondo cinematografico ("Testi da film horror ma questa non è blumhouse" in Amici come prima) a quello dello sport ("Distribuisco il flow poi ti assisto Haliburton" in Lyrics Atelier), passando per la cultura giapponese ("Ti lascia il segno sulla pelle come la yakuza" in Sensei) e la letteratura europea ("Ho chiuso un patto col diavolo come il Faust" in Barsminator).

Intervallato da alcune trovate decisamente originali, come la finta telefonata a Universal Italia nell'intro di Un Giorno Di Balorda Lucidità... - simile a quanto fatto da Salmo nella ghost track Mr. Thunder - questo viaggio nello spirito più autentico dell'hip-hop, è reso ancora più credibile grazie a un sound ancorato alle radici del genere. Strumentali fatte di kick profondi, samples dal retrogusto soul-funkeggiante e linee di basso che sostengono il beat senza troppi fronzoli, curate in gran parte da Veez, Qowo e Promo L'inverso, ormai fidati beatmaker del rapper lombardo.

A impreziosire ulteriormente le tracce di Barsminator ci pensa una corposa squadra di featuring: oltre a Diego Drama e Zecron - entrambi già presenti in Aeternum- ci sono infatti Wisi, Barf, Hardship, CAPA, Ma.Mi. e July B. Tutti loro si alternano nel mega-pezzo finale, 12 Smokin' Barrelz, proprio come in Battle Royale, la celebre traccia del Machete Mixtape Vol. 3.

Con questa sua nuova prova sulla lunga distanza, Michael The Skillerz mette in mostra i muscoli sfornando un lavoro ambizioso, in netto contrasto con ciò che le nuove generazioni considerano "rap". Un disco sincero e carico di rabbia, ma anche animato dalla voglia di trasmettere i valori più veri e genuini della cultura hip-hop. 

Molti, ascoltando Barsminator, potrebbero pensare che questo sentimento di fronda verso il mondo del mainstream da parte di Ducoli sia dovuto al fatto che lui, in quel mondo, non ci è ancora entrato. Sarebbe interessante capire se possa essere in grado di mantenere quest'attitudine "straight edge" anche dopo aver firmato un eventuale contratto con una major discografica. Per ora gli lasciamo il beneficio del dubbio, godendoci la sua voce (ancora) libera da catene economiche, sperando che possa essere sentita da quante più persone possibile, senza il supporto di giganti come Universal o Sony. 

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La recensione Barsminator di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-19 00:00:00

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