Libertà di espressione

Libertà di espressione

Jake Moody

2012 - Cantautoriale, Folk, Pop rock

Descrizione

Lo considero un “percorso libero di essere percorso liberamente” diviso in sei atti. Il primo è un’introduzione all’artista e all’album. Successivamente abbiamo la realtà (amara) dei fatti con “La mala morte” che narra storie vere presenti all’interno di ospedali psichiatrici giudiziari e “La carriera” che descrive la sopraffazione dei genitori nei riguardi del proprio figlio, facendo scattare in lui la voglia di ribellarsi. Il terzo atto è dedicato alla libertà di ribellione con “Monte-Citorio” e “La fine del mondo”, perché è giusto ribellarsi contro gli uomini che portano il mondo verso la distruzione. Il quarto atto mira a liberalizzare (o liberare) oltre alle idee anche l’amore; le canzoni presenti sono “Il mio nome è amore” e “Non t’incazzà”. Il penultimo atto dal titolo Liberi di essere liberi, comprende la sola “Nient’altro che la musica”, un vero e proprio inno alla cosa più bella del mondo: la musica, capace di rendere realmente libero l’uomo. Chiude il disco l’atto Epilogo…? Ho concluso in questo modo dato che ad ogni fine corrisponde un inizio che, finendo, da vita a qualcos’altro di di nuovo; comprende “Una sera qualunque” e “Continueranno a morire di mala morte”, quest’ultima è la continuazione di “La mala morte”, però in tal caso mi sono immedesimato in tutta la povera gente rinchiusa negli ospedali psichiatrici che si ribella contro un sistema sbagliato e ingiusto nei confronti dei più deboli.
In questo concept album la musica d’autore fa da padrona ma le canzoni sono varie, spaziano in diversi generi; il disco presenta anche termini dialettali (Non t’incazzà) e licenze poetiche (La carriera).

Credits

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