I 50 migliori dischi italiani del 2025 (pagina 3)

30. Caparezza - Orbit Orbit

Un disco accompagnato da un fumetto, o meglio il nono capitolo di una carriera incredibile, che procede in modo sempre più profondo e stratificato. Per Orbit Orbit Caparezza ha trasformato il suo rap in un racconto cosmico, che scava nella sua mente, negli anfratti anche più bui e meno ospitali. Suoni nuovi appartenenti a decenni vecchi, un viaggio che si lascia raccontare a fatica, perché parla la musica, e quando è così, il lavoro fatto è prezioso.

29. Brucherò nei Pascoli - UMANA

Rosticcerie sulla circonvalla, lavoratori sfruttati che non perdono la dignità, le spirali della droga e dell'amore più sincero. Il secondo disco dei Brucherò nei pascoli è come un passage parigino: un luogo da attraversare per respirare tutta l'umanità che Davide e Stefano raccolgono nella loro vita e trasformano in grandi canzoni. Sempre a cavallo tra la rabbia folle e un'inspiegabile malinconia, con tutto il dolore e l'asciuttezza che Milano sa dare. 

28. Giallorenzo -Inni e canti

Inizia con una cornamusa, si chiude con un canto che urla la necessità di vivere lontani dalla solitudine. Il terzo disco dei Giallorenzo è un lavoro di simboli distrutti, sbiaditi dalla storia, un insieme di inni che collassano verso un mondo in preda ai fascismi. Pietro, Marco, Giovanni e Fabio sono diventati grandi, hanno solidificato il proprio suono lo-fi verso una direzione più che esaltante, hanno creato una comunità abbastanza unica che si riunisce ad ogni live. A ciascuno il suo, a noi Inni e canti per favore.

27. Caleydo - Panopticon

Per il suo disco d'esordio Caleydo ha coronato il sogno di qualsiasi rapper d'Italia: avere al proprio fianco il signor Bassi Maestro, avere a disposizione i suoi beat senza tempo per poterci surfare sopra con le proprie barre. Poi bisogna anche essere in grado di reggere la sfida, ma questo ragazzo classe 2000 da Vicenza sembra avere qualcosa di davvero speciale. Panopticon è un disco che vola via in modo pazzesco, Caleydo rappa a denti stretti con la classe di chi lo fa da una vita. Una goduria in mezzo ad un rap game pieno di muffa.

26. Fine Before You Came - C'è ancora amore

Usciti il primo di settembre, giorno simbolico per la band che ha reso il primo mese di autunno un momento cult per la comunità emo/post-hardcore italiana. Usciti lontani dalle piattaforme, sempre coerenti e radicali come tutti dovrebbero essere. I Fine before you came rallentano il ritmo della loro musica, ma non diminuiscono il tasso emotivo. C'è ancora amore è un viaggio verso lo slowcore più puro, una presa di coscienza adulta sul dolore, cantato in modo più soffuso di dieci anni fa.

25. Salmo - Ranch

Tornare alle origini, ma per davvero. Tornare alla terra che ci ha dato la nascita, come persone e come artisti. Salmo le cose le fa per bene, e per il suo ottavo disco si è rifugiato nella sua Sardegna per ritrovare la cattiveria di un tempo, mutuata da suoni meno hardcore, che rimandano ad un immaginario western molto convincente. I pezzoni si contano sulle dita di due mani, e la qualità di questa nuova faccia di Salmo è stata confermata da tutti quelli che si sono goduti almeno una data del tour. Rap che ha bisogno della dimensione live, per dire ancora un sacco di cose, per sopravvivere.

24. Thruppi - Thruppi

Napoli è tristanzuola e malinconica. Napoli ha un suono nuovo, fatto di strati elettronici e cantautorato disarmante. Napoli fa incontrare generazioni, e in particolare fa incontrare due gemme della nostra musica contemporanea, Giovanni Truppi e il collettivo Thrucollected. I loro nomi si fondono, le loro menti e i loro cuori che sgorgano musica naturalmente danno vita al disco più commovente del 2025, un lavoro che sa osare fino alla sperimentazione più radicale. 23 minuti di coraggio e musica più che speciale.

23. Ciliegia suicidio - È la nostra storia la scriviamo insieme

Il nome di questo duo stranissimo è un omaggio a una canzone dei Suicide, e già basterebbe questo a far innamorare di loro. Il nome del loro secondo disco è tutto un programma. Poi si schiaccia il tasto play e quello che esce dalle casse è un manuale di litanie sghembe e lo-fi, dal suono colloso e seducente, una foresta di simboli sonori in cui perdersi è un attimo. Chitarre classiche, synth rumorosi e rime baciate da fine scuola.

22. Studio murena - Notturno

Sulla strada che sta portando gli Studio Murena ad affermarsi come un classico del nostro panorama musicale si trova il loro nuovo disco, Notturno, un lavoro pensato e realizzato con raffinatezza. Nulla è casuale, dal titolo all'ordine delle tracce, che ci illudono di essere di fronte agli Studio Murena di sempre, salvo poi sfoderare un colpo dopo l'altro, e far sprofondare questo jazz rap verso nuovi dettagli, nuove sperimentazioni, nuove atmosfere sempre più oscure.

21. Sara Gioielli - Gioielli Neri

Sara Gioielli è presente come corista in un altro disco di questa classifica, molte posizioni più in alto. Ma non solo. Può vantare collaborazioni e inviti che tradiscono la sua apparente giovane età. Ma basta ascoltare il suo disco d'esordio per capire l'incanto che circonda il suo modo di fare musica. Solo un pianoforte e la sua voce, un minimalismo che straborda emotivamente da ogni parte, con una grazia quasi spirituale, e la semplice immediatezza della migliore musica pop. Questi sono i nostri Gioielli.

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L'articolo I 50 migliori dischi italiani del 2025 di Vittorio Comand, Dario Falcini, Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2025-12-15 12:00:00