Planet Opal - Recreate Patterns, Release Energy
Anche si i Planet Opal sono solo in due, riescono a mettere in piedi delle architetture sonore che sembrano richiedere ben più mani e strumenti. Lo confermano anche i loop alieni di Recreate Patterns, Release Energy, disco in cui le costruzioni ritmiche e armoniche creano degli anelli sonori di costante tensione, come ad ammantare il nostro concetto di routine di un'aura tra il fantascientifico e lo psichedelico.
Populous - Isla diferente
La Isla diferente immaginata da Populous è un luogo che potrebbe esistere davvero, per quanto il potere evocativo del suo suono riesce a restituire una tridimensionalità. Dentro ci si trovano foreste tropicali e animali bizzarri, tracce di umanità a tratti aliena, echi di ritmi sudamericani dalla cumbia al reggaeton, ma anche momenti più distesi ai limiti dell'ambient e melodie enigmatiche. Almeno un giro di esplorazione, per non dire un gradevole naufragio, è d'obbligo.
Prima stanza a destra - Amanda
Il volto ancora non lo conosciamo, ma la voce androgina di Prima stanza a destra abbiamo ben imparato a conoscerla, un falsetto che si incunea nei sentimenti più nascosti per non scollarsi più di dosso. Amanda è il suo disco d'esordio, con nove tracce di un nuovo romanticismo digitale che hanno già fatto breccia nel cuore, ferito, di tanti.
Salmo - Ranch
Dentro Ranch, Salmo porta un immaginario personale costruito tra una sorta di Red Dead Redemption e il suo rap brutale nel cuore della Sardegna, nato da un periodo lontano dai riflettori per ripensare le proprità della propria vita. Barre violente, personali, solo un feat. (con Kaos), a comporre un disco in cui fare i conti con la maturità, il successo e un profondo bisogno di cambiamento.
Simone Panetti - Tombino
Il physique du rôle c'era tutto, ma comunque era difficile immaginarsi un Simone Panetti in versione punk. E invece questo Viagra Boy della capitale, aiutato dal tocco di Auroro Borealo, con il suo Tombino ha finito per incarnare perfettamente un sound durissimo, con spirito autolesionista e urla animalesche che stracciano le notti più moleste.
Studio Murena - Notturno
C'è un fuoco che si autoalimenta nello Studio Murena, come se lo scontro tra l'accademia e la strada fosse il motore portante di una macchina che non sembra intenzionata a smettere di stupire. Notturno è la continua ricerca di una band che non si stanca mai di provare soluzioni diverse, di sporcarsi le mani e di affinare una tecnica già notevole al tempo stesso.
Teamcro - Teamcro tape
Teamcro è una pluralità di voci, di grida scomposte, di sgravi potenti. Il primo disco del collettivo lavora in direzione di una molteplicità di personalità ridotta ad uno, verso un'unità di intenti che fa riunire le barre di Deriansky e Deepho e la musica di 9DEN e Michael Mills sotto un'unica grande ala. Fino a farne una poderosa esplosione.
Thruppi - Thruppi
L'incontro tra Giovanni Truppi e il Thru Collected genera un disco cupo che si chiude pieno di speranza, che riesce a far convivere chitarre rock, distorsioni, orchestralità, elettronica, noise, ritornelli efficacissimi, cori montani e pure un interessantissimo passaggio di spoken word e skit vecchia scuola. Tutta questa contaminazione dà vita a una liturgia traballante, cruda, a tratti disturbante ma mai apocalittica, al contrario è un moto di liberazione.
Umarell - Rock & roll
"Aquilone cosmico, da che pianeta arrivi?", si chiedeva Victor Hugo Morales commentando i gol di Maradona contro l'Inghilterra nel '86. La stessa domanda, con tono più confuso, sarebbe da fare all'alieno dipinto di rosso che risponde al nome di Umarell. Il suo Rock & roll è il delirante frutto di un gigantesco frullatore musicale messo al centro di Bologna che ingloba tutto, dai CCCP ai LMFAO, per poi sintetizzarlo in una brodaglia lo-fi che può venire solo da un pianeta fuori dal nostro sistema solare.
Vanarin - Hazy Days
Un po' come Pollicino, i Vanarin hanno centellinato il loro Hazy Days nel corso degli scorsi mesi, come se volessero ogni volta aiutarci a entrare un passo alla volta nel disco che avevano pensato. Ma non temete di ascoltarlo anche tutto d'un fiato: Hazy Days è un disco fatto di psichedelia sciolta, di elettronica che si fa liquida, di immagini che si offuscano e cambiano forma e, soprattutto, di un animo pop che riesce a non scomparire mai.
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L'articolo I 50 dischi più belli del 2025 fino a mo' di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-07-01 12:00:00
COMMENTI (2)
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Forse pochi hanno notato che è uscito un nuovo album di Marina Rei prodotto da Riccardo Sinigallia, incredibilmente il migliore della sua carriera dopo tantissimi anni di cose troppo intellettualoidi, vi consiglio di ascoltarlo, è clamoroso a livello di tutto, parole, melodie e produzione. E dei Laguna Bollente che ho scoperto tramite voi? Ascoltando il disco più volte non ho dubbi che sia la quintessenza di un capolavoro indie.
Certo vorrei spendere una parola per Primastanzadestra, la DROGA! Non è solo una promessa, ma scrive canzoni sinceramente formidabili, melodie straordinarie, il suo esordio è un vero greatest hits e vi consiglio anche tutto quello che trovate su soundcloud. In questo momento i migliori discografici sono quelli della Sugar, che hanno investito anche su Lorenzaa, una che è ancora grezza e con testi alle volte risibili ma che possiede un flow che mi ricorda 2pac. Colgo l'occasione per chiedervi un approfondimento su primastanzadestra, sembra che piaccia agli artisti (vedere le radio su spotify di moltissimi) ma apparentemente se ne legge poco e niente in giro. Veramente assurdo, oggi forse la musica la ascoltano le persone e gli artisti piuttosto che i giornalisti intenti a celebrare compleanni di dischi e reunion degli 883 e dei cccp oltre che a raccontarci di quanto Cremonini e Vasco riempiano gli stadi. Ma un cervello libero e audace esiste ancora?