Come scegliere il tuo primo giradischi

Non sei un esperto di giradischi ma vuoi iniziare ad ascoltare vinili? Ecco come scegliere quello giusto, se sei alle prime armi

Giradischi
Giradischi - Immagine via vintage-audio.tumblr.com
29/09/2016 - 13:59 Scritto da Pietro Raimondi

Il vinile è tornato per davvero: non stiamo più parlando di una moda, anche perché negli anni in cui uno youtuber può ottenere il disco di platino con il solo streaming, la gente ha davvero voglia di avere tra le mani la musica che compra. A molti capiterà quindi di pensare al lungimirante acquisto di un giradischi, senza però sapere da dove cominciare, spaventati dalle mille possibilità che l'offerta presenta. Abbiamo deciso quindi di elencare le cose più immediate da avere in mente prima di procedere con il primo acquisto di un giradischi.

1. Il costo

I giradischi sono tra i prodotti con la più ampia gamma di fasce qualitative in assoluto. Ciò significa che potete trovare degli apparecchi che con 50€ tutto incluso riprodurrano i vostri dischi, e dei giradischi che al prezzo di decine di migliaia di euro avranno anche bisogno di un degno e costosissimo impianto di amplificazione esterno. La regola tendenzialmente sembra essere la più ovvia: paghi quello che ottieni. Quindi, in base alle vostre esigenze (avete bisogno di sentire le dita di Bill Evans che si scrocchiano sul piano o ascoltate solo dischi registrati in casa da disperati punk sedicenni?), alle vostre abitudini (sarete ascoltatori ossessivi, frequenti o casuali?) e alle vostre finanze, decidete il vostro budget. Nei prossimi punti forniremo qualche criterio in più per scegliere. Come vedremo, una fascia di prezzo media, che può conciliare qualità e entry-level è quella che va dai 300 ai 500 euro.

(Foto via)

2. All-in-one o tradizionale?

Possiamo farci inizialmente spazio tra le migliaia di diversi giradischi esistenti con questa prima distinzione: i giradischi all-in-one hanno tutto il necessario incorporato, mentre i giradischi nel senso stretto della parola sono sostanzialmente piatti a cui c'è bisogno di collegare, a seconda dei casi, un preamplificatore, un amplificatore (o ricevitore) e una coppia di casse. Tendenzialmente migliore è la qualità del prodotto, minori saranno gli indispensabili integrati, perché, ovviamente, gli utenti più esigenti gradiranno maggiore personalizzazione.

I giradischi all-in-one hanno il vantaggio di costare poco e di avere caratteristiche interessanti (usb integrato, possibilità di riprodurre file digitali, spesso sono portatili e carini da vedere), ma il suono non è esattamente di buona qualità. Pensateci: se dovete riprodurre un vinile con degli speakers di plastica integrati in una valigetta, forse vi conviene direttamente ascoltare il pezzo su YouTube... anche se questo vuol dire rinunciare ad un bell'oggetto in mostra in salotto.

I giradischi "tradizionali" costano di più e implicano spese agguntive e scelte non facili. Oltre al giradischi bisognerà acquistare un intero impianto (amp, preamp e casse), anche se non è raro che alcuni giradischi di fascia media includano il preamplificatore o altri elementi (alcuni hanno l'ingresso usb ad esempio). La qualità sarà via via più vicina a quella che un disco in vinile può offrire. Online si trovano i più diversi consigli per impostare il proprio impianto con spese che vanno da circa €300 euro in su, ma tendenzialmente in molti concordano su questa ratio: dedicare circa il 50% del proprio budget al giradischi e lasciare il resto per amplificatori e altri accessori. 

2.1 E se il mio giradischi non fosse plug-and-play

Se scegliete un setup tradizionale, alla ricerca di un po' di qualità, occorre capire che tipo di uscite ha il vostro giradischi. Un giradischi con preamp integrato può essere collegato direttamente alle casse acustiche solo se le casse sono “attive”, ovvero “amplificate”; ciò significa che in ogni caso è necessario un amplificatore di mezzo. Se invece non ha un preamp integrato, o, pur avendolo, preferite personalizzare il vostro suono, il ventaglio delle possibilità si amplia ulteriormente. Senza preamp il suono non è riproducibile dalle casse, quindi da qualche parte ci deve essere qualcosa che lo amplifichi, ma non solo: il phono preamp – questo il nome specifico che identifica il preamplificatore per giradischi - ha anche la funzione di equalizzare il segnale registrato sul vinile, o meglio di fare la “de-enfasi” secondo la curva RIAA. Se non è incluso nel vostro giradischi, però, non è da escludere che possa essere integrato nel vostro stereo. Questo, ad esempio, è un ricevitore del 2015 con molte funzioni (bluetooth tra le altre) che funge anche da amplificatore per il giradischi. Nel caso in cui il preamp non sia da nessuna parte, l'unica soluzione è acquistare un phono-preamp solitario, ad esempio questo, un prodotto italiano molto valido. Qui ne trovate un'altra ampia selezione.

A questo punto occorre solo scegliere le vostre casse, ma il discorso è veramente troppo enorme per essere affrontato qui. 

 

3. Lo spazio

Pensate in anticipo a dove posizionerete il vostro giradischi, tenendo presente che ogni vibrazione esterna influirà sul suono del vinile. Per questo, non è un'ottima idea mettere il giradischi sulla lavatrice, o anche solo su un tavolo traballante. Ogni stanza poi ha il suo suono, il suo riverbero, le sue dimensioni. Immaginate il suono come una pallina di gomma: lanciata su un piumone non ribalzerà, ma sulle piastrelle del bagno tornerà indietro rapidissima: troppo riverbero non sarà piacevole, una stanza con una grande libreria potrà invece attutire in modo naturale (qui trovate alcuni consigli su come migliorare il vostro ascolto casalingo). Esistono persino giradischi verticali che permettono di risparmiare spazio, mentre altri puntano tutto sulla stabilità e sono molto pesanti. Ovviamente gli all-in-one faranno risparmiare spazio, ma è possibilie condensare un buon impianto anche in un salotto non esattamente faronico.

4. E l'usato?

L'acquisto di un giradischi usato per pagare meno senza rinunciare alla qualità potrebbe sembrare una bella idea. Tuttavia se non avete alcuna esperienza in materia di componenti non è facile capire quanto l'usura abbia compromesso la qualità del prodotto negli anni. Sarà fondamentale fare qualche domanda al proprietario: Quanto è stato usato? Gira fluentemente? È lei il primo proprietario? La testina e la punta funzionano ancora bene? È stato usato da qualche DJ o per lo scratch? Sono inclusi gli accessori originali? e via dicendo. Tra le altre cose è importante ricordarsi di verificare che per quel modello di giradischi siano ancora in circolazione pezzi di ricambio compatibili e soprattutto che il braccio sia bilanciato, il che è davvero indispensabile per la corretta riproduzione dei dischi.

In sintesi, acquistare un giradischi è un'attività che richiede maggior impegno per una maggior qualità, ma non è nemmeno un'impresa impossibile entrare nel mondo del vinile in modo ragionato. Spesso si legge che per un buon ascolto non troppo esigente la spesa sta tra i 400 e i 500 euro, ma ingegnandosi un po' si possono trovare soluzioni più economiche. Una volta individuata la fascia qualitativa che si desidera e il tipo di prodotto che fa per voi, è buona cosa informarsi attentamente su tanti altri aspetti che qui non sono stati nemmeno citati (ogni categoria ha le sue particolarità: braccio automatico o no, possibilità di upgrade dei componenti, precisione dei giri per minuto...). 

 

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L'articolo Come scegliere il tuo primo giradischi di Pietro Raimondi è apparso su Rockit.it il 2016-09-29 13:59:00

COMMENTI (1)

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  • braglia82 5 anni fa Rispondi

    Articolo ottimo e dettagliato... però ne sono uscito con più dubbi di prima :(