Speak in Tongues Speak my Tongue 2014 - Rock, Grunge, Hard Rock

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Disco neutro. Un lavoro spesso fossilizzato sugli stessi schemi però, allo stesso tempo, colmo della passione necessaria di chi vuol render rilevante la propria voce.

Notiamo chiaramente quanto dei ragazzi possano impregnare di passione 8 brani in un album d'esordio che descrive a pieno l'energia di chi pretende d'essere ascoltato. 

L'album parte spinto con "Innocent", con una vena ironica capace di intrattenerti invitandoti a proseguire questo viaggio armonizzato dai cori che decorano il complesso. Tutto fila liscio fino alla parte intermedia del disco, lì dove i brani finiscono col placarsi non soddisfando a pieno però quell'interiore esigenza d'ascoltare qualcosa di diverso. Verremo accontentati solo in seguito da "Little Fairy Girl" dove i nostri riveleranno improvvisamente delle atmosfere magiche in cui l'organo e la chitarra solista faranno la loro buona parte nell'outro. Proseguiamo con accenni di ballad ("Safe")e con il graduale potenziamento dei suoni rappresentati da lievi impronte punk e grunge rilevanti in "Statement of Intent" seguita da quello che possiamo definire un'ideale toccasana per i nostalgici: "The man who wasn't here" che tanto si rifà ai suoni della vecchia scuola hard rock anticipando un graduale accumulo d'energia caratterizzato dalla scarica punk finale di "Sir Complain & Mr Blame" dove la band, di colpo impazzita, porrà fine in maniera schizofrenica al lavoro.

Gli Speak in Tongues in questo disco si rivelano come dei musicisti capaci di giocare bene con le atmosfere che donano un briciolo di profondità e colore ad un album però caratterizzato in gran parte da strutture parecchio simili tra di loro. 

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La recensione Speak my Tongue di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-07 00:00:00

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