Thing Mote Robokiller 2020 - Grunge, Alternativo, Post-Rock

Robokiller precedente precedente

Parabole distopiche su sfondi rock. Un esordio notevole.

"I was just following the orders"

Così comincia il primo album ufficiale dei Thing Mote. Una frase tipica dei gerarchi nazisti, il cui unico compito era “semplicemente” di ubbidire agli ordini. Ma le canzoni del gruppo non sono ambientate nella Germania degli anni ‘30. Robokiller è un concept ambientato in un futuro parecchio distopico, fatto di immobilità emozionale, automi che lavorano, dove regna una totale senso di astoricità, ma dove ancora si ricorda di quando la vita era vera.

Nucleo tematico è sicuramente il rapporto con la tecnica e le macchine. La tecnologia muta la nostra percezione del tempo; ci rifugiamo in essa quando ci manca qualsiasi cosa; ma soprattutto rischia di farci perdere il senso della realtà. Si teme una rovinosa involuzione dell’umanità .

Il panorama musicale su cui i veronesi allestiscono le loro parabole distopiche spazia in diverse sfaccettature del rock. Parecchi i rimandi agli echi disperati degli Alice in Chains (soprattutto nelle linee vocali, molto ben cantate da Tommaso e Giuliano, le due voci del gruppo), ma ciò non porta i Thing Mote a poter essere inscatolati nell’etichetta grunge. Hanno una versatilità notevole, riescono sempre a stupirsi e soprattutto non annoiano mai. Senza difficoltà si destreggiano su cambi di tempo. Infatti alcune tracce sono nettamente divise in due (o più) parti, come capitoli diversi di uno stesso micro racconto.

Racconto sempre feroce, certo, ma mai pedante e borioso. La capacità di ironizzare con finezza, di lanciare provocazioni, rende il disco divertente, e senza alcun calo d’energia. Un lavoro che non si accontenta, ma che si spinge sempre a rischiare.

Non mancano i momenti delicati di beachboysiana memoria (Redroom), rimandi a sonorità emo (nella assurda e geniale Hoax) o atmosfere minimali e cupe di post rock.

Ci sono voluti 14 anni per arrivare a sentire il primo disco dei Thing Mote. Ma possiamo dire che è andata bene così.

 

---
La recensione Robokiller di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-05 19:49:53

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia