Le 50 migliori canzoni italiane del 2025 (pagina 3)

Quale sarà il brano più bello dell'anno? Chi avrà gasato la nostra redazione nei 12 mesi che si stanno concludendo? La prima classifica musicale che prescinde dai reel di TikTok e dai gusti di Paulo Dybala

Grafiche di Beatrice Arrate
Grafiche di Beatrice Arrate

30. Ele A, Colapesce - Ombre di città

Quella che si realizza in Ombre di città è una sorta di collaborazione dei sogni: la ragazza prodigio della scena hip-hop e il cantautore ironico e dolcissimo dalla voce roca e soffusa. Ele A e Colapesce si corteggiano in questo brano - prodotto insieme a Disse - fatto di atmosfere liquide, che delimitano un ambiente urbano atrofizzato, fatto di fantasmi e illusioni. Un canto ultra-contemporaneo, un piccolo pianto avvolto dalle tastiere lattiginose.

29. Lumiero - La tua amica più cara

Non è Nico Fidenco, non è Gino Paoli, non è Paul Anka, eppure a questi autori di culto degli anni '60 guarda con ammirazione e ossessione. Il primo singolo del progetto di Lumiero, cantore milanese della periferia appiccicaticcia, è un omaggio a quella musica che cantava l'estate con fastidio romantico, che raccontava l'amore come una perdita, come un crudele trascorrere del tempo. Un gioiello di ricerca sonora, prodotto dal quel matto di Marquis.

28. Marco Castello - Editto dal sottoscoglio

Editto dal sottoscoglio racchiude in poco più di tre minuti tutto lo stupore che suscita il terzo disco di Marco Castello: la naturalezza quasi astratta dell'arrangiamento, la capacità di Maccucciu di essere politico in modo assoluto, mentre canta con la sua voce quasi angelica, passando da italiano a siculo senza farci accorgere di nulla. In questo pezzo assurdo un gruppo di avventurosi cercano di mettere fine all'avamposto culturale e militare dei USA in Sicilia e in Italia. Un sogno, targato Marco Castello.

27. Sara Gioielli - Gioielli neri

Gioielli neri è un lavoro finissimo di sartoria, il prodotto di artigianato musicale con cui Sara Gioielli ha deciso di iniziare il suo album d'esordio. La maglia che fa da sottofondo è un loop della sua stessa voce che canta semplicemente il titolo del pezzo, mentre la linea melodica principale racconta gli effetti del tempo sulle cose più preziose, annerite da una strana fuliggine di malinconia e carbone vulcanico.

26. Lucio Corsi - Volevo essere un duro

Se la sera dell'11 febbraio ci avessero detto che cinque giorni dopo avremmo rosicato per il secondo posto di Volevo essere un duro a Sanremo ci saremmo fatti una grassa risata, perché già solo vedere Lucio Corsi su quel palco era un lusso per noi. E invece questo pezzo ha fatto il giro di tutte le radio, ha rappresentato l'Italia all'Eurovision, ma soprattutto è diventato  l'ennesimo esemplare del cantautorato commovente e iper-creativo di questo ragazzo altissimo, con la spiga da cowboy in bocca, e la Les Paul al collo.

25. C+C = Maxigross - Festa (per chi parte e chi resta)

Le canzoni dei  C+C = Maxigross sembrano dei grandi rituali per la fertilità della terra, perché rappresentano l'abbondanza, le generosità tradotta in musica di una manciata di musicisti che vive per il suono e grazie al suono vive. In Festa (per chi parte e chi resta) il collettivo veronese canta il lasciarsi andare  verso le profondità della vegetazione, per sprofondare e lasciare andare tutto. 

24. Subsonica - Radio Mogadiscio

Non si sono fatti attendere troppo dall'ultima uscita, meno di due anni. Il ritorno dei Subsonica si intitola Radio Mogadiscio, un classico brano dell'ultimo decennio della banda Samuel-Casacci-Boosta-Ninja-Vicio, che strizza l'occhio al funk più danzereccio, e omaggia la Radio simbolo della resistenza culturale somala. In copertina campeggia un circuito radio che ha la forma del paese africano, la cartolina che preannuncia i nuovi viaggi sonori della band torinese.

23. Mille - UMPM

Un brano pop smontato e poi rimontato, che comincia col ritornello, che ha il sapore delle voci italiane d'altri tempi. UMPM (un maledettissimo posto migliore) è la versione migliore di Mille, che ha raffinato le sue intuizioni sempre azzeccate in una forma accattivante e iper contemporanea che potesse esaltare la sua voce dalle venature scure, che ricorda da lontano le sfumature di Patti Pravo, ma che guarda al futuro col cinismo propositivo di chi domina le classifiche.

22.  Delicatoni, Coca Puma - E se quando

E se quando è un dialogo, molto lungo - più di sei minuti - e molto intenso, tra due voci che danzano intorno ad atmosfere rarefatte bossa nova. Il connubio tra due progetti coltissimi del nostro panorama, i Delicatoni e Coca Puma, i veneti virtuosi che stanno sul palco come se suonassero in uno studio tv degli anni '80, e la cantante romana misteriosa con cappellino da pioggia e la tastiera sempre sotto gli occhi. Si rischia il peccato di eleganza, e va bene così.

21. Giorgio Poi - Giochi di gambe 

Tra tutti i pezzi che compongono il nuovo disco di Giorgio Poi (uno dei nostri preferiti del 2025) quello che abbiamo amato di più è Giochi di gambe, la logica evoluzione nel 2025 di Non mi piace viaggiare, che era il simbolo della prima fase della carriera del cantautore. Oggi la scocciatura ha lasciato il posto a una maggior serenità, ad un ritorno a casa, a una pace trovata nell'amore fatto di contatto tra i corpi, giochi di sguardi, e grandi magoni arrangiati in modo meraviglioso.

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L'articolo Le 50 migliori canzoni italiane del 2025 di Vittorio Comand, Dario Falcini, Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2025-12-19 16:45:00

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