20. Tresca y Tigre - 606
Tresca y Tigre è una sorta di minotauro della musica underground italiana: il corpo sono il duo di produttori Trampa, la testa è Sicala, rapper italo colombiana. 606 è un brano tratto dal loro primo ep, ed è un gioco poetico metà in italiano metà in spagnolo, una danza lenta fatta di suoni panciuti, da inscenare contro lo stato, verso un'anarchia creativa tutta da scoprire. Per entrare in questo mondo folle l'appuntamento è il 17 gennaio 2026 alla notte dei CBCR di Rockit!
19. Gazebo Penguins - Gestalt
In Gestalt c'è tutta la capacità dei Gazebo Penguins di scolpire i loro pezzi nel tempo, facendoli stagliare sul dramma della vita, facendoci sentire dispersi ma a casa, nel fumo e nei vapori di una pianura inospitale. Come dice il suo titolo questo brano è una totalità sonora, un blocco compresso post-harcore che ci mostra il tempo senza la sua scansione ordinaria del quotidiano, ma come un tutto che scorre senza pietà.
18. SKT - Joe Cassano Tribute
Per entrare nel rap game SKT - con ogni probabilità la next big thing della scena italiana - ha deciso di rendere omaggio a Joe Cassano, icona del rap anni '90, scomparso prematuramente nel 1999 poco prima della chiusura del suo unico grande album,Dio sia lodato. SKT agisce coi guanti, producendo un tributo in cui mostra tutto il suo flow, ondeggiante e sghembo, in cui soprattutto fa sentire con decisione tutta la fame di barre che ha. Nel 2026 sentiremo molto parlare di lui.
17. Laila Al Habash - Tuareg
Un brano dal gusto retrò, per come è concepito, ovvero come una dedica spassionata e malinconica ad una persona che si ama invano. La scrittura di Laila Al Habash in Tuareg si fa dettagliata e ancora più romantica, fino ad arrivare a scansionare con grande tenerezza il corpo amato, le sue parti, i suoi dettagli, visti come pezzi di un affresco che racconta una storia senza lieto fine, con questa chitarrina soffusa in sottofondo e un vago senso di abbandono.
16. Andrea Laszlo de Simone -La notte
Inizia portandosi dietro un rumore ambientale, per farci sprofondare senza esitazione in un'atmosfera di oscura possibilità. Pubblicata poco prima del disco di cui fa parte La notte è un racconto dove il buio sembra accoglierci, salvo poi trovare la consapevolezza che nemmeno lui sfugge al trascorrere del tempo. Ed è lì che la voce di Andrea Laszlo de Simone si inchioda sul passato, simbolo di una stagione di passioni e bellezze. Un gioiello di scrittura pieno di parole inaspettate e di suoni meravigliosi.
15. Colombre, Maria Antonietta - Gomma americana
Essere coppia nella vita non garantisce necessariamente che lo si possa essere in arte. Ma Colombre e Maria Antonietta sono due creature speciali del nostro pop. Gomma americana è il perfetto esempio del loro modo semplice e immediato di completarsi, in un'alternanza di voci che ricorda quelle giostre colorate e un po' sbeccate, su cui si corre veloci e se va tutto bene si canta, spensierati e accompagnati dalla giusta musica.
14. Centomilacarie - Parquet
Possiamo dire senza sbagliarci che la sua generazione ha definitivamente trovato il campione delle ballad strappalacrime, come se ci fossero ancora dubbi. In Parquet Centomilacarie sviluppa ulteriormente il suo prototipo di brano lento d'amore, perché c'è una nuova ricchezza d'arrangiamento, un passaggio armonico che ci fa capire che il ragazzo sta maturando nel migliore dei modi. Ma soprattutto c'è un dosaggio della voce di chi sta diventando del tutto padrone dei suoi strumenti.
13. Dumbo Gets Mad - Pariah
Il caos primordiale è stato organizzato in alcune celle ritmiche, ogni cella è stata nominata in lingue diverse, e poi tutto questo è stato dato in mano a quei folli dei Dumbo Gets Mad. Ci piace pensare che Pariah sia nata così, nel modo più disorganico possibile, con tutte le parole inserite in seguito con grande precisione, per restituire un senso di danza continuo. Danza di redenzione folle, danza ricchissima di suoni.
12. Altea - Alto il mento
Alto il mento è una canzone che nasce da una postura fisica, che ha mille significati, forse quello di una rinascita, forse quello dello sbocciare dalla terra come un fiore nuovo, ripulito dalle scorie del passato, con mille suoni ad accompagnare. La preziosità della musica di Altea sta nella sintesi che la cantante salentina riesce a fare di tutto ciò che la attanaglia, una sintesi che rende ogni suono intenso all'inverosimile.
11. Caleydo, Bassi Maestro, Willie Peyote - La grande città
Caleydo e Bassi Maestro - la coppia che non ti aspetti ma che ci ha svoltato il 2025 - hanno deciso di campionare Liberi di Lucio Dalla, poi di infilare ne La grande città un doppio riferimento a Caruso, e poi hanno chiesto una strofa a un Willie Peyote parecchio in forma. Gli elementi sono deliziosi, ma la canzone ancora di più. Un misto di grande densità rap e un ritornello che prende Lucio e lo scaraventa nel cielo di una città, forse per dedicargli una costellazione.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 migliori canzoni italiane del 2025 di Vittorio Comand, Dario Falcini, Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2025-12-19 16:45:00

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