2023: i 100 nomi dell'anno della musica italiana (pagina 3)

100 nomi: altrettanti artisti, artiste, band, collettivi, etichette. Tutti assieme, chi nel bene, chi nel male, chi nel così così. Ma, ciascuno a modo proprio, rilevanti per questo piccolo mondo a cui teniamo tanto: la musica italiana

Grafica di Luca Dal Ben
Grafica di Luca Dal Ben

Cristante Nina

Vi è mai capitato nella vita di seguire una strada con la certezza che sarebbe andata così e basta? È andata esattamente così per la romana Nina Cristante, che sapeva da sempre che sarebbe arrivata a Londra, non c’era uno scenario in questo non sarebbe successo. Quello che non si sarebbe mai aspettata, invece, è che sarebbe diventata una cantante. Ora è la voce dei Bar Italia, trio che prende il nome da un bar di culto a Soho e che si muove tra alienazioni post punk a melodie più sognanti. Ci ha raccontato com'è successo qua.

Cutugno Toto

Toto Cutugno è morto il 22 agosto al San Raffaele di Milano. È stato uno dei musicisti tricolori più famosi e più riconoscibili all'estero per oltre 50 anni: la sua musica andava fortissimo in Russia, tanto da suonare in giro per il mondo in un never ending tour all'italiana e ad esibirsi con lo storico Coro dell'Armata Rossa anche al Festival di Sanremo nel 2013. Aveva iniziato negli anni '70, facendo una lunga gavetta come batterista e arrivando al successo solista con una serie di brani impressi nella mente di tutti. Ha subito tanto snobismo e in effetti a certi cliché ha attinto a piene mani. Ma rimane un nome di quelli da cui passare per forza per capire e raccontare l'Italia di tre decenni abbondanti. 

Del Grandi Marta

Selva è uno dei dischi in cui abbiamo trovato meglio rifugio in questo anno turbolento. Merito del talento di Marta Del Grandi, cantautrice milanese che già ci aveva colpito con Until We Fossilize nel 2021, e che ora è riuscita ad alzare ulteriormente il livello: un disco di canzoni mutevoli che tracciano emozioni diverse e contrastanti, senza che però la voce perda mai la sua leggiadria, anzi, resta sospesa in una dimensione superiore. Qualcosa di così elegante e prezioso da conservare con cura.

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Dente

Il suo tour partirà, o meglio ripartirà nelle prossime settimane. Alla Santeria di Milano, a febbraio, ha dovuto inserire una nuova data perché la prima era piena. Tutto giusto, perché il suo show è di quelli che ti rimangono appiccicati come sa chi lo ha visto live all'ultimo MI AMI, o nei tanti in cui ha partecipato nel corso degli anni. E non è "solo" nostalgia, è evoluzione del suono e dell'anima: Hotel Souvenir, l'ottavo disco in studio di Dente, è ancora di più malinconia, solitudine e incomprensioni, sciolte dentro il sorriso ironico di chi riesce comunque a riderci sopra. Si merita tutto questo affetto, e pure di più. 

Dragogna Federico

Di recente con i suoi Ministri ha festeggiato in un Alcatraz pieno di gente ed emozioni il decennale di Per un passato migliore, che della rock band milanese rappresenta il disco più importante. Nel frattempo Fede – artista, produttore, agitatore culturale nella sua città così come a Genova, dove oggi passa parte del suo tempo – ha cercato un posto che fosse solo suo, per prendere una direzione inesplorata. Ed è nato un disco che in molti così non si sarebbero aspettato, Dove nascere, intimo e sincero, ma potente. Se non lo avete ascoltato, siete in tempo per farlo. 

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Ele A

La sua "chiamata" a CBCR 2023, un anno fa, ci era parsa quasi inevitabile, e non aveva provocato alcuna discussione tra di noi. Troppo talentuosa, diversa, piena di stile e tecnica con le rime. Da tempo (tipo... sempre?!) non si vedeva una donna rappare così in Italia. E poco importa se lei viene dal Canton Ticino. In questi 12 mesi ha fatto un ep che conferma ogni complimento, si è fatta strada nel (presunto) rap game italiano, ha suonato dal vivo, un altro suo punto di forza, nei migliori consessi della penisola. Sta diventando grande in fretta, e questa è un'ottima notizia per tutti quanti. 

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Frattasio Erry 

Il nome non vi dice nulla? Evidentemente non siete cresciuti a Napoli, e non avete Netflix, perché il film di cui è stato protagonista, Mixed by Erry, è stato uno dei migliori tra tutti quelli caricati sulla piattaforma negli ultimi tempi. Merito del regista, Sydney Sibilia, uno che è capace di ricamare mondi con la sua scrittura e la sua fotografia. Merito di un'epopea che è un culto assoluto, nella città che ai propri culti tiene moltissimo. Erry – qua la sua storia, raccontata da un ragazzo di Napoli che, come tanti coetanei, con la "sua" musica è cresciuto – è stato per anni il "re della pirateria", voleva fare il dj e ha finito per cambiare la musica. Ha anticipato streaming, playlist, preorder e algoritmi, si è inventato un business evidentemente troppo avanti per i tempi. È caduto rovinosamente, ma almeno ha sognato in grande. 

Ex-Otago

Si sono presentati (aprendo MI AMI 2023 a bordo di una stilosissima cabrio) partendo da La fine, da titolo della canzone che ha segnato il loro ritorno a 4 anni di distanza da Corochinato, album uscito in concomitanza con la loro partecipazione a Sanremo, croce e delizia di un gruppo che ha fatto dell'unicità delle proprie scelte musicali e di vita una cifra stilistica. Poi altri due singoli e le date di un tour che è stato un grande abbraccio, quello dei fan che in quelle facce un po' così e in quella penna un po' così non hanno mai fatto fatica a riconoscersi. A luglio faranno una grande festa a Genova, città di cui rappresentano l'anima più autentica. Varrà la pena esserci. 

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Exhibit

In mezzo alle viscere della scena punk allargata nostrana, che nel 2023 ha vissuto uno stato di grazia, c’è questo quartetto mantovano chiamato Exhibit che ci ha fatto uscire di testa. Quasi letteralmente, visto che il loro disco di debutto Folli rei è un elogio della follia noise così nero e potente da farvi arrivare a fine ascolto senza fiato. Per non parlare dei loro live, ancora più caotici e spietati.

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Fedez

Federico vive ogni anno come la vita di cinque persone "comuni". Quest'anno ha persino esagerato: la malattia, le polemiche per Sanremo, la casa nuova, il nuovo contratto con la Warner, mille liti e altrettante "paci" (l'ultima con SIAE), le lattine energetiche, il solito tormentone e ora pure la "doccia di merda" (meritata ed esasperata) del "caso pandoro". Lui di queste cose ci vive e ci lucra, è l'esponente di gran lunga più in vista della società della sovraesposizione che i social non avranno creato, ma di certo hanno amplificato. La sensazione è che dovrebbe fermarsi un attimo. Non tanto per noi, quanto per sé stesso. 

(Continua nella pagina successiva)

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L'articolo 2023: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di Dario Falcini, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-30 12:00:00

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