2025: i 100 nomi dell'anno della musica italiana

Chi abbiamo amato, chi abbiamo mal sopportato, chi ci ha lasciato e chi si è mostrato per la prima volta. Ecco i 100 tra artisti, band e non solo che hanno segnato il nostro anno di musica

Il 2025 ha avuto un'entropia tutta sua, di quelle che ha permesso a uno squalo con le sneaker che bestemmia di diventare un fenomeno virale in tutto il mondo. Così, mentre scattano gli ultimi minuti di questo schizofrenico anno, dopo aver assistito all'indignazione della nonna per il panettone vegano al pranzo di Natale (storia vera) ed essere sfuggiti alle discussioni coi parenti sulla famiglia nel bosco, è il momento anche per noi di onorare la nostra tradizione - nata come omaggio a Gianni Mura - di fine anno: condensare tutto quello che è successo nella musica italiana in un articolo mostruosamente lungo (abbiate pazienza, ci divertiamo così). 

Qua sotto abbiamo raccolto i 100 nomi che hanno segnato - nel bene e nel male - quest'anno di musica. Leggetevela pure con calma, o prima del cenone di Capodanno o post festeggiamenti, magari quando l'hangover vi è passato del tutto.

Abbate Federica

6 brani su 30. Nel tanto bistrattato clan oligarchico degli autori presenti all’ultimo Sanremo, è Federica Abbate quella con il maggior numero di canzoni che vedono la sua firma. Che sia lei l’ultimo baluardo per arginare ChatGPT?

Achille Lauro

Il 2025 è stato l’anno del giro completo per Lauro. Chi si ricorda lo shock della fascia over 60 più bacchettona alla sua Rolls Royce del 2019? Ecco, ora sono loro i primi con gli occhi lucidi a canticchiare “Amore mio veramenteeee”. Considerata l’età media del nostro Paese, colpaccio vero.

Ada Oda

“È un amore debole o è solo assenza di amore?”. È con questo dubbio amletico che i belgi Ada Oda ci hanno conquistato, nel cantare disastrose storie d’amore con un italiano impacciato su di un post punk ballerino. Salta fuori che la stessa band non era altro che una storia passeggera, scioltasi a inizio anno con la pubblicazione del secondo album Pelle d’oca. Un crepacuore che forse non ci passerà mai.

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AKA5HA

Un cantautore raffinato che ama il rumore. Il suo Rifiorirai, prodotto da Iosonouncane, è una raccolta di brani sotterranei e curatissimi che mettono assieme i Radiohead e Aphex Twin. Quando esce musica così, accorgiamocene. 

Aldolà Chivalà 

Chiudiamo il 2025 con un live “ad personam” del duo napoletano in un bar della provincia di Foggia. Un’ora di poetry, balletti, follia e improvvisazione solo per noi: tutti gli altri tavoli se ne sono andati forse scossi dalla denuncia contenuta in Chi è stato?. Aldo Laurenza e Mauro Romano sono in giro da 15 anni, il primo di giorno fa il corriere e la sera lo show, prima ha fatto il dj di musica brasiliana (come da hit ‘A Borzanova) e l’agitatore ai concerti jazz. Dopo una vita intensa, si diventa leggenda. 

Altea

Più passa il tempo e più Altea alza l'asticella dell'intensità della sua musica. Già protagonista di uno dei dischi dell’anno, a firma Thruppi (Thruco + Truppi), con il suo Ep ha ricomposto le schegge dei momenti complicati, ha reso sonori i silenzi con un pop ricco di sperimentazioni, di frammenti di suono. Oggi nella sua voce c’è qualcosa che non si avverte da nessun’altra parte. 

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Altro

Gli alfieri del DIY vero, quello disordinato, sguaiato, senza regole, ostinatamente fuori da qualsiasi programma e disciplina. E che li fa buttare fuori un paio di singoli di un irresistibile marciume nel pieno del 2025. Benissimo così.

Anastasio

Ha fatto l’ennesimo bel disco, Le macchine non possono pregare, con quel suo rap intelligente e per nulla superficiale (come invece è ormai la norma). Poi ha fatto qualcosa che nessuno fa, e che per questo ha spiazzato tutti quanti. Si è messo la camera davanti alla faccia e ha detto che per due date del suo tour aveva venduto pochissimi biglietti e per questo era costretto ad annullarle. Poche parole, semplici e necessarie, per squarciare il velo e l’ipocrisia. 

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Aurevoir Sofia

La cosa più bella di Rockit PRO è quella di permetterci di entrare in diretto contatto ogni anno un sacco di band parecchio interessanti del sottobosco italiano. Come gli Aurevoir Sofia, gruppo veronese di uno scombinato hardcore con cui siamo riusciti a fare una gran cosa quest’anno: farli suonare al Sziget.

Auroro Borealo

Il rapporto tra musicisti e Spotify non è mai stato idilliaco. Ma dopo la notizia che Daniel Ek, fondatore della piattaforma svedese, ha investito centinaia di milioni in una start up di droni militari, molti artisti hanno deciso di togliere la loro discografia dal servizio streaming. Nomi come Xiu Xiu, Godspeed You! Black Emperor, e da noi? Il capofila Auroro Borealo, primo in Italia a farlo. Viva la revolucion!

Baroni Sara

18 anni ancora da compiere – li farà poco dopo La Notte dei CBCR di Rockit, il 17 gennaio, di cui sarà tra le protagoniste –, ha messo a punto un bedroom pop in inglese che ti scalda come un abbraccio. È nata e cresciuta a Singapore e solo da poco è arrivata in Italia, sta pian piano imparando la lingua. Ha già suonato in giro per il mondo incantando, ora è pronta a scrivere la sua storia nel Paese d'origine del padre.

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Barzanti Fabrizio

Per qualche bizzarro giro del destino, la band reggae più importante della Groenlandia è guidata da un musicista torinese. Potreste voler rileggere un paio di volte per essere sicuri di aver capito bene.

Baustelle

25 anni di carriera e l’ennesimo discone, El Galactico, pieno di pezzi che non riusciamo a smettere di cantare. Un festival tutto loro (con tanto di ritorno dei I Cani sul palco), il primo palazzetto della loro vita. Sono una delle cose più belle capitate alla musica italiana nel nuovo millennio, ma per fortuna non hanno alcuna intenzione di indulgere nel rimpianto. 

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Baudo Pippo

Pippo Baudo non è morto, si era solo stufato di cercare talenti sul nostro pianeta ed è andato a cercarli nell’aldilà.

Bini Domenico

Una delle cose più incredibili del 2025 è aver ridotto a due i gradi di separazione tra Domenico Bini, chitarrista heavy metal diventato leggendario in rete, e Santana tramite Elio, che col primo ha fatto un feat. e col secondo aveva suonato nel 1998. Un riconoscimento che vale praticamente un Grammy (per Santana, ovviamente).

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Blanco

Tre brani in gara a Sanremo come autore per nomi rassicuranti per il grande pubblico come Giorgia, Noemi e Irama, due singoli che traboccano redenzione e pentimento fin dal titolo (Piangere a 90 e Maledetta rabbia): ora forse Blanco ha finito di scontare la sua pena per il massacro dei fiori dell’Ariston del 2023.

Brucherò nei pascoli

Dopo un disco elettronico, sperimentale e strumentale, “suggerito” da un’intelligenza artificiale evolutissima, ecco il “lato B” più umano che mai. Umana, appunto, il nuovo disco del trio milanese, che va ancora una volta oltre le etichette appiccicate (i Kneecap italiani e via dicendo). Canzoni dalle viscere, sguardo sui margini, sguaiatezza e tenerezza assieme. Il viaggio prosegue e noi continuiamo a seguirlo con entusiasmo. 

Brunori Sas

Ok che non c’era molta gara, ma per noi la cosa più bella dello scorso Sanremo è stata senza dubbio avere ogni giorno un vocale nei dm di Dario Brunori che ci mandava la sua autopagella da scassarsi dal ridere della sera precedente.

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Bugo

Negli anni in cui tutti, ma davvero tutti, stanno facendo reunion, ecco che arriva un eroe del popolo a fare l’esatto opposto: smettere di fare musica con un ultimo concerto e non farsi mai più vedere. Grazie Bugo, non smettere mai di godertela.

Caleydo

Quando hai 25 anni dall’altro capo del telefono c’è una leggenda del rap italiano, Bassi Maestro, che vuole produrre il tuo disco, vuol dire che hai qualcosa di speciale. Panopticon del vicentino Caleydo è eclettico, colto e coraggioso. Lui scrive divinamente e sta alla grande sui beat senza tempo di un maestro.

(Continua nella pagina successiva)

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L'articolo 2025: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di V. Comand, D. Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-12-31 16:06:00

Tag: 100nomi

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